Il mistero dell'Airbus sparito dai radar: "Rottami e sedili a 650 km dal Brasile"

L'aeronautica di Brasilia ha localizzato i resti del velivolo: "Rottami metallici e sedili 650 km a Nord Est delle coste brasiliane". Il Senegal conferma. L'Airbus, con 228 persone a bordo, è scomparso dagli schermi radar da più di 24 ore: il comandante ha segnalato un corto circuito dopo aver attraversato una zona di turbolenze

Il mistero dell'Airbus sparito dai radar: 
"Rottami e sedili a 650 km dal Brasile"

Parigi - Trovati dei rottami metallici e dei sedili. L’aeronautica brasiliana ha annunciato di aver trovato detriti di metallo nell’area dell’Oceano Atlantico dove è scomparso ieri il volo Air France AF447 con 228 persone a bordo. Tra i detriti avvistati a 650 chilometri a Nord Est dalle coste brasiliane sono stati trovati sedili di aereo. Lo ha reso noto il colonnello Jorge Amaral, precisando che tra i rottami trovati figurano "una poltroncina dell’aereo, alcuni rottami bianchi" e che sono state individuate "macchie di olio e cherosene". Le forze armate brasiliane debbono però ancora confermare se i resti rinvenuti siano quelli del A330 disperso.

Avvistamento al largo del Senegal L’equipaggio di un cargo francese ha avvistato relitti galleggianti sull’Oceano Atlantico nella stessa area dove si ritiene sia precipitato l’aereo Air France scomparso ieri dai radar durante un volo fra Rio de Janeiro e Parigi. Il governo del Senegal ha annunciato che nelle sue acque territoriali è stato localizzato il relitto di un aereo che potrebbe essere l’Airbus dell’Air France. L’avvistamento da parte dell’equipaggio della Douce France è avvenuto a largo della costa del Senegal. In quella stessa zona un pilota delle linee aeree brasiliane Tam ha detto di aver visto delle luci arancioni sull’oceano, come di relitti in fiamme, nell’ora dell’incidente. A bordo del volo Air France 447, scomparso dai radar alle 3,15 di ieri, si trovavano 228 persone fra passeggeri ed equipaggio, compresi 10 italiani.

Ricerche nella notte Le squadre di ricerca passano al setaccio interi quadranti dell’Atlantico alla ricerca dei resti dell’Airbus della Air France scomparso ieri con 228 persone a bordo. Due aerei della forza brasiliana dotati con visori all’infrarosso hanno sorvolato l’Oceano fino quasi a metà strada dall’Africa, ma senza esito. Le ricerche si estendono su un'immensa zona dell’oceano Atlantico fra il Nord Est del Brasile e l’arcipelago di Capo Verde, pari a circa 2mila chilometri. La zona non è interamente coperta dai radar. Dopo che la perlustrazione compiuta da otto aerei brasiliani non aveva dato alcun esito, si è deciso di andare avanti con un Hercules C130 equipaggiato con strumentazioni per cogliere i segnali inviati dal "faro di emergenza" dell’areo e con un altro aereo con radar e sistemi all’infrarosso in grado di individuare corpi in mare.

I messaggi dal velivolo Le indagini sulla terraferma si concentrano su una serie di messagi di errore inviati dall’aereo dopo che era finito in una violenta turbolenza. L’ultimo segnale dall’aereo, un allarme automatico riguardante diverse avarie negli impianati elettrici e alla pressurizzazione, è stato ricevuto quando il velivolo si trovava a 1.100 chilometri al largo delle coste del Brasile. Il presidente di Air France, Pierre-Henry Gourgeon, ha detto che "una sequela di un decina di messaggi tecnici" trasmessi dall’aereo alle 4,15 ora italiana segnalavano che "diversi sistemi elettruici erano andati in tilt" causando "una situazione senza precedenti a bordo dell’aereo" e di conseguenza "poco dopo si è verificato l’impatto con le acque dell’Atlantico". Quella del volo AF 447 è la peggiore sciagura aerea della storia della Air France e la più grave per l’aviazione civile da una decina d’anni.

Sarkozy pessimista Il presidente francese Nicolas Sarkozy ha già detto ai familiari delle vittime di prepararsi al peggio perche "le possibilità di trovare superstiti della peggiore catastrofe mai vissuta da Air France sono esigue". Da Washington il presidente Barack Obama ha assicurato l’impegno pieno della sua aministrazione per far luce su quanto è accaduto. Un aereo radar e una squadra di ricerca sono stati inviati nell’area dela scomparsa. 

I passeggeri A bordo dell’ Airbus A300 Air France di cui non si ha più notizia da diverse ore e che faceva rotta fra Rio de Janeiro e Parigi c'erano, secondo un portavoce dell’Air France a Rio De Janeiro, 80 brasiliani e 73 francesi. C'erano inoltre 18 tedeschi, nove italiani (l’unita di crisi della Farnesina ha precisato che sono 10 i connazionali coinvolti), sei statunitensi, cinque cinesi, quattro ungheresi, due spagnoli, due britannici, due marocchini e due irlandesi. I restanti passeggeri appartengono, uno per Paese, a: Angola, Argentina, Belgio, Islanda, Norvegia, Polonia, Romania, Russia, Slovacchia, Svezia, Turchia, Filippine e Svizzera.

L'Airbus del 2005: 18.800 ore di volo Il direttore generale di Air France ha voluto sottolineare che il comandante di bordo aveva "grande esperienza con 11mila ore di volo" all’attivo. L’ultimo controllo tecnico del velivolo non aveva rivelato "alcun problema" ha concluso Gourgeon.

In un comunicato, Air France ha precisato che il pilota aveva già effettuato 1.700 ore su Airbus A330/A340. L’aereo ha totalizzato 18.870 ore di volo ed era in servizio dal 18 aprile 2005. L’ultimo controllo di revisione risaliva allo scorso 16 aprile.

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