Il mistero del palazzo diventato dormitorio tra le boutique del lusso

È giallo sull’incendio scoppiato sabato sera, intorno alle 20 in un alta dell’edifiico di via Bagutta 12, indirizzo famosa in tutta Italia per essere sede del ristorante che da 90 anni ospita tra più importanti premi letterari. Eppure nel vicolo tra via Montenapoleone e San Babila, quel palazzo giallo offriva da tempo ricovero a senza tetto e disperati, in partcioare extracomunitari. Una sorta di albergo per clandestini 5 stelle, anche se le condizioni dell’edificio erano pessime. Il portone sempre aperto, un gran via vai di disperati e clandestini, che senza fare troppo rumore avevano trovato riparo da freddo, pioggia, aggressori e controlli. In realtà la situazione era nota alle forze dell’ordine, che ipotizzavano che tutti i tre piani fossero abitati. Non era un mistero nemmeno per gli ultimi inquilini rimasti, al piano terra, l’Associazione Nazioanle dei deportati. E proprio il fatto che l’edificio un tempo del Comune, ora passato al fondo immobiliare 2, gestito da Bnp Paribas, fosse diventato un dormitorio getta ancora più giallo sulle possibili cause dell’incendio. Nessun materasso, pentolino, segno di falò nelle stanze del primo piano da cui è partita la scintilla. Non c’è corrente nè allacciamento del gas in quell’ala dell’edificio, elementi che fanno sfumare l’ipotesi del semplice incidente. Difficile, al tempo stesso, per gli inquirenti, parlare di «dolo»: nessun indizio sarebbe stato trovato da vigili del fuoco e agenti sul posto.
D’altronde l’incendio ha avuto effetti devastanti: l’area interessata è di soli 40 metri quadri, ma le fiamme, salite dal primo al secondo piano, hanno raggiunto il tetto divorandolo. Dopo soli 30 minuti il fuoco infatti ha «mangiato» la soletta tra il primo e il secondo piano. I pompieri hanno lavorato 14 ore, dalle 20 di sabtao alle 100,30 di ieri mattina per domare le fiamme e portare via 10 metri cubi di macerie. Ora per ristrutturare l’edificio ci vorranno almeno due milioni di euro. E dire che il palazzo era vuoto, tranne appunto il piano terra, e in pessime condizioni, riferisce chi è intervenuto. Quel che stupisce è come sia possibile cheun intero edificio, a due passi due, dal Quadrilatero della Moda sia rimasto abbandonato e in condizioni di grave degrado per mesi, tanto da diventare rifugio per extracomunitari e clandestini.
Lo stabile di via Bagutta 12, di proprietà di Palazzo Marino è stato inserito nel Fondo immobiliare 2, asseegnato a Bnp paribas, la stessa società che gestisce il fondo 1, ma ancora non è stato venduto. Il portafoglio, che comprende 49 proprietà in città, di cui molte in centro, e 24 in altri comuni, vale 120 milioni di euro.

Di questi, 60 milioni sono oggetto di conferimento da parte del Comune di Milano, che ha ricevuto in cambio le quote del Fondo, mentre i rimanenti 60 milioni di euro sono oggetto di compravendita. Le plusvalenze - se il palazzo verrà venduto - rispetto al valore di base finiranno nelle casse di Palazzo Marino.

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