Mobilità Ora il raddoppio della Tiburtina diventa realtà

Stavolta si parte sul serio. La prima pietra per il raddoppio della Tiburtina è stata posata ieri mattina al ponticello di via di Tor Cervara, cento metri dall’incrocio con la consolare. I lavori, costo 5 milioni e 500mila euro, dureranno un anno. L’intervento prevede: una nuova strada (700 metri) fra via di Tor Cervara e via Tivoli, nel tratto che va dal ponte di sovrappasso degli acquedotti Acea Ato2 alla centrale Acea di distribuzione elettrica; l’ampliamento della strettoia di via di Tor Cervara verso la Tiburtina; la costruzione di una rotatoria.
È il primo cantiere ad aprire in vista dell’avvio, per fine anno, del raddoppio della Tiburtina, da Ponte Mammolo fino a Setteville, ai confini con Guidonia. Il primo passo, ma fondamentale per evitare che, con le ruspe e le escavatrici all’opera, la Tiburtina si trasformi in una bolgia dantesca di auto, tir, pullman del Cotral (in media oggi 500 corse al giorno). La complanare fra Tor Cervara e via Tivoli, che sarà realizzata per prima in soli 150 giorni, permetterà di deviare i mezzi pesanti e non paralizzare la circolazione. L’intervento, che fa parte del Prusst Tiburtina (III stralcio), prevede anche lo spostamento dei sottoservizi Acea e la realizzazione delle fognature per lo smaltimento delle acque piovane. Un dettaglio non trascurabile quest’ultimo, dato che la zona fa parte della Tiburtina Valley già alluvionata a dicembre. In definitiva via di Tor Cervara verrà ampliata, riasfaltata e dotata di fognature, come chiesto dalle aziende del triangolo industriale.
A tagliare il nastro ieri l’assessore capitolino ai lavori pubblici, Fabrizio Ghera, che ha annunciato la prossime tappe per il raddoppio della Tiburtina: «Quest’estate apriremo il cantiere del sottopasso di Settecamini, fra Case Rosse e Salone. Stiamo bonificando tutta la zona da eventuali ordigni bellici e completando gli ultimi rilievi archeologici. La data esatta per l’apertura di questo secondo cantiere dipende da quando ci arriverà il nulla osta della soprintendenza. Non dovrebbe tardare molto».
Il raddoppio della Tiburtina, costo 86 milioni, 36 mesi di lavori, è atteso da decenni. Ed è la prima grande opera viaria avviata dalla giunta Alemanno. Il sottopasso di Settecamini serve a bypassare la strettoia all’incrocio con via di Salone e Case Rosse. La strada in quel punto non può essere allargata per la presenza, dietro una chiesa del ‘700, di un tratto in basolato dell’antica Tiburtina, con i resti di un’antica stazione di posta, un portico e un piazzale lastricato risalente alla Roma dei Cesari. Lungo la Tiburtina, all’altezza di Ponte Mammolo, sono stati trovati i resti di una villa appartenuta alla moglie dell’imperatore Alessandro Severo (222-235 d.C. ), Mammea, da cui prende il nome il quartiere.

Nei paraggi, a Casal de’ Pazzi, è stato scoperto nel 1981 un giacimento pleistocenico, con oltre 2mila reperti di milioni di anni fa, e un frammento di cranio umano collocabile tra le forme più arcaiche di «Homo sapiens».

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