Politica

La moda al tempo del rock torna a parlare inglese

Sprazzi di lusso: la giacca-abito di Barbera, il baby-cachemire di Loro Piana, la pelle ergonomica Belstaff e gli stivali Santoni da 6900 euro

Daniela Fedi

da Milano

Che barba, che tedio, che noia... Ecco cosa pensano di solito gli addetti ai lavori della moda quando nel guardaroba maschile si parla d'Inghilterra. Il perché è presto detto: sono secoli che la piovosa isoletta di Sua Maestà detta legge in fatto di stile, i grandi classici dell'eleganza virile hanno sempre parlato inglese. Stavolta, però, gli stilisti che ieri hanno dato vita alla terza giornata di sfilate a Milano Moda Uomo, sono riusciti a trovare nuovi equilibri tra rock & royalty. A questo felice connubio (per altro già celebrato a suo tempo da Gianni Versace che all'argomento ha dedicato addirittura un libro) si sono ispirati con notevoli risultati tanto John Ray per Gucci e i gemelli Dean e Dan Caten per DSquared. Invece Emporio Armani, John Richmond e Alessandro Dell'Acqua puntano piuttosto sul rock britannico rappresentato oggi da band come i Franz Ferdinand, i Coldplay o The Bravery, presenti tra l'altro in sala all'Emporio.
Decisamente «british» con punte di «scottish» (quindi aristocratica per definizione essendo così composta la corte di San Giacomo) la collezione Pringle disegnata da Clare Waight Keller, ex assistente di Tom Ford. Per quelle presentate l'altra sera da Alexander McQueen e dalla esordiente griffe «Les Hommes» disegnata da Tom Notte e Bart Vandebosh l'ispirazione è più cinematografica: film come Intervista con il Vampiro o Nosferatu per il grande visionario inglese che fa parte della scuderia del Gruppo Gucci e l'indimenticabile Sleepy Hollow di Tim Burton per i due giovani stilisti belgi. Il risultato è comunque molto vicino al modo di vestire di Pete Doherty, il leader maledetto dei Baby Shambles, ex fidanzato di Kate Moss: calzoni stretti sotto alla giacca da frac elaborata in mille modi e in testa una piccola bombetta. Fuori dal coro ma comunque divina la sfilata di Dirk Bikkembergs che saggiamente deraglia dalla sua estetica calcistica (è stato il primo a mettere la moda nel pallone e ha già portato i Mondiali 2006 in passerella) per ribadire con moderna eleganza il vecchio concetto di «Mens sana in corpore sano».
Insomma nel prêt-à-porter maschile del prossimo inverno c'è qualcosa di nuovo, anzi d'antico ma in ogni caso tarato su quel che i tedeschi chiamano «zeitgeist»: lo spirito del tempo. Nessuna sorpresa, quindi, se John Ray propone per la linea uomo di Gucci un cappotto tagliato davanti come una lunga redingote e dietro con due code di rondine tipo quelle del frac arricchite però da una sapiente cascata di pieghe. Vestiti così e con bellissime camicie ornate di pizzi ed elaborati plastron (uno addirittura di piume) all'altezza del collo, con i calzoni infilati negli alti stivali da biker ornati però dei classici morsetti della maison, i modelli avevano quel fascino perverso e proprio per questo irresistibile che trova il suo scenario migliore nelle gotiche atmosfere dei romanzi vittoriani. A rendere il tutto piacevolmente contemporaneo c'era l'idea dei capi da giorno che sconfinano in quelli da sera: la fascia da smoking sui calzoni in grisaglia, lo sparato e la cravatta bianca da tight abbinati al blouson di pelle e le preziose camicie da cerimonia portate con la stessa attitudine delle T-shirt. Karl Kraus diceva che l'originale di oggi è chi ha copiato per primo. Visto che John Ray già da due stagioni propone il ritorno al bel vestire dell'uomo, merita in pieno la palma dell'originalità. Certo analizzando i formidabili pezzi presentati dai gemelli di DSquared viene spontaneo chiedersi come fanno quei due a trasformare in sano e serio divertimento tutto quello che toccano: la cacciatora, le giacche rosse da caccia alla volpe, i calzoni da equitazione e il parka-trench. Vestito così qualunque ragazzo di buona famiglia può sentirsi divino come il Principe William senza l'incomodo di una matrigna come Camilla.
Un po' più classico ma immensamente chic il giovane lord di Dell'Acqua che si è esercitato con il puntiglio che lo contraddistingue sui capispalla prodotti adesso da una premiata azienda come Tombolini. Invece gli immaginifici modelli proposti da McQueen e dal duo che sta dietro a Les Hommes in definitiva calzano a pennello al genere d'uomo romantico e stralunato magistralmente rappresentato da Johnny Depp. Ma se una donna vuole un fidanzato o quantomeno un amico sulla cui forza tranquilla alla fine può contare, le si augura dal profondo del cuore che sia vestito Bikkembergs.

Bello, sano, ricercato (ha perfino le scarpe da calcio laminate in oro 18 carati) e allo stesso tempo concreto, prende la vita come un allenamento quotidiano. Che si può fare anche a ritmo di rock e comunque costa fatica, ma vuoi mettere la soddisfazione se ce la fai?

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