
Roma non ha fatto la stupida né stasera né mai dando una mano a mano a Maria Grazia Chiuri – prima donna alla guida creativa di Christian Dior – perché Delphine Arnault – ceo dello storico marchio francese – dicesse sì alle faraoniche spese per la sfilata della Collezione Crociera 2026 negli spettacolari spazi di Villa Albani Torlonia.

Le due donne si sono incontrate di prima mattina in barba ai rumors che parlavano di un'insanabile frattura per cui la bionda ed elengantissima manager avrebbe addirittura disertato l'evento fortissimamente voluto dalla designer romana. Invece Delphine è presentata di buon ora alla visita guidata al Teatro della Cometa comprato e restaurato da Maria Grazia che vive nello stesso Palazzo Pecci-Blunt di questo piccolo gioiello (250 posti in tutto) dal cui palcoscennico si gode la vista del Campidoglio. Inaugurato nel 1958 con I Capricci di Marianna, una piece di Alfred de Musset che vide il debutto in scena di Monica Vitti, il teatro fu progettato dall'architetto Tomaso Buzzi per ordine della contessa Anna Laetizia Pecci-Blunt, detta Mimì, nobildonna, mecenate e collezionista oltre che nipote di Papa Leone XIII. La collezione Cruise è dedicata a lei che è stata una delle donne più intelligenti e interessanti del XX secolo. Amica e fan di personaggi come Picasso, Cocteau, Dali, Corrado Calvi, Moravia, Mimì viveva tra Roma e Parigi dove frequentava i grandi couturier dell'epoca: Christian Dior, Coco Chanel ed Elsa Schiaparelli.

Protagonista indiscussa dei ruggenti Années Folles, nella Parigi del 1930 organizzò un ballo in cui tutti gli invitati dovevano vestire di bianco e ballare su un palcoscenico bianco diventando così lo schermo su cui Cocteau proiettava immagini e parole d'ogni tipo. Fotografato da Man Ray e da Lee Miller che all'epoca era la sua bellissima assistente e musa, il celebre Bal Blanc è un'altra delle fonti d'ispirazione per questa spettacolare cruise in cui ci sono almeno 30 pezzi di alta moda accanto ai molti capi di prét-à-porter. Inutile dire che la notizia ha fatto scalpore perché le collezioni “crociera” sono generalmente le più semplicici e meno scenografiche in quanto destinate a fare gran parte del fatturato e quindi ad arrivare nei negozi verso novembre per rimanere con continue immissioni fino ad aprile. Stavolta, invece, la presenza di tanti capi couture fa pensare che davvero questa fantasmagorica sfilata segni l'addio della Chiuri a Dior. Inutile chiedere a lei come ai portavoce della maison, ma se fosse proprio così questa collezione è il degno coronamento di una fantastica avventura di moda. “Roma per me è il più grande teatro del mondo” dice infatti la Chiuri che ha fatto organizzare un giro turistico della citta agli ospiti di questo evento eccezionale. A ogni tappa un'ispirazione tradotta poi in meravigliosi abiti e accessori Dior.
Dal Teatro della Cometa con l'archivio dell'immaginifica contessa esposto in una piccola e imperdibile mostra nel foyer, si passa allo studio di Pietro Ruffo dove l'artista presenta un mappamondo con i segni zodiacali tramblant, da qui alla Domus Aurea con le grottesche che prima della Chiuri hanno ispirato artisti come Michelangelo e
da qui alla Sartoria Tirelli che ha vestito e veste i migliori film del mondo e che ha realizzato alcuni modelli anche per Dior. Da oggi grazie al più importante marchio di moda francese possiamo dire Roma Theatrum Mundi.