Giro d'Italia

Moda&Giro, giù le mani da Milano

Roma minaccia di scipparci le sfilate mentre la corsa rosa a sorpresa nel 2010 non passerà neanche. La città però non ci sta ed è pronta a battersi. L'assessore Terzi: "Serve una lobby per difenderci dagli assalti romani"

Moda&Giro, giù le mani da Milano

Dopo l’arrivo del Giro del Centenario, dopo la minaccia di un gran premio automobilistico che faccia concorrenza a Monza, Roma tenta il colpaccio e cerca di scippare a Milano anche le sfilate di moda. Ma Milano non ci sta. Chiama a raccolta le sue forze e rilancia. Il portavoce è l’assessore alle Attività produttive Giovanni Terzi che propone di creare una lobby della creatività che coinvolga tutti coloro che operano nel settore della moda e del design. Solo così si potrà difendere un prodotto totalmente made in Milan come le sfilate. Terzi intende convocare tutti gli operatori «creativi» entro Natale. Ma già da adesso ha ben chiaro cosa proporrà: estendere la settimana della moda a un periodo di dieci giorni per lasciare spazio anche agli stilisti emergenti. Far finire le sfilate entro le sette di sera e animare la città fino a tardi con negozi e ristoranti aperti. «Dobbiamo fare squadra e levare gli scudi - lancia la sfida -. Ovviamente ciò che funziona fa invidia ma è impensabile che Roma ci porti via la moda, che è radicata qui». Milano quindi non molla e farà di tutto perché alla capitale non riesca il tentativo di far traslocare la fashion week. Ma se in passerella si prova a resistere sulle strade del Giro d’Italia la partita purtroppo sembra chiusa. Anche quest’anno la corsa non partirà, non arriverà e non farà neppure tappa nella nostra città. Non succedeva da vent’anni, ma era nell’aria.

Gli organizzatori hanno scelto Venezia che forse ha messo sul piatto il suo fascino e non solo quello.

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