«Non siamo arrivati a Genova per dormire nel consiglio di amministrazione di Amt. Da parte nostra esiste la massima disponibilità ad aiutare il Comune nel concretizzare i progetti di mobilità urbana, ma la scelta finale non spetta a noi, bensì alla città». Metropolitana o tranvia? Deve deciderlo l'amministrazione comunale interpretando il volere dei cittadini, fa capire chiaramente Philippe Segretain, presidente di Transdev, il colosso francese che detiene il 41 per cento dell'azienda municipalizzata e che in tre anni è riuscito a far quadrare i disastrati conti di Amt. L'occasione per fare il punto sul trasporto locale e sulle future strategie di Amt è offerta dal quinto convegno nazionale di Asstra, l'associazione che riunisce oltre duecento aziende di bus e tram in Italia. L'amministratore delegato di Transdev Franck Olivier Rossignol e quello di Amt, Hubert Guyot, esaltano l'accordo siglato nel 2005 con l'azienda di trasporti genovese: «Siamo fieri di questa esperienza perché a Genova è stato creato un modello di economia mista (pubblico più privato) che funziona bene e che cercheremo di estendere ad altre città italiane». Transdev oggi è presente a Belluno e Venezia e tra un paio di mesi parteciperà alla gara per aggiudicarsi anche Modena.
Con quarantaduemila dipendenti, ventimila bus e oltre mille tram in dotazione, il partner strategico di Amt è il quarto gruppo europeo con un volume di affari pari a 3,3 miliardi di euro, una crescita del 39 per cento rispetto all'anno scorso e una del 68 per cento stimabile per il 2008, dopo l'acquisizione del gruppo di trasporto olandese Connexxion.«Il modello Genova marcia alla grande»
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