Chi ci segue, sa che non abbiamo mai risparmiato niente allUdc. A costo di essere durissimi, ai limiti della sgradevolezza nei confronti del partito di Casini. Anzi, devo dire che gli udicini liguri hanno dimostrato grandi doti di incassatori: ci sono personaggi, anche minori, del centrodestra che, per critiche che non sono nemmeno un centesimo di quelle che ho riservato allUdc, hanno gridato alla lesa maestà. E li abbiamo lasciati gridare volentieri.
Incassatori, sì. Ma non mi muovo di un millimetro sulle critiche ai casinisti dellUdc. Anzi, a dirla tutta, credo che se si cerca il nome del maggior responsabile della sconfitta del centrodestra alle politiche, la soluzione sia facilissima: lallora segretario Marco Follini, con la sua continua richiesta di discontinuità e la manovra che ha portato alla caduta del secondo governo Berlusconi e alla nascita del terzo, senza peraltro far capire bene il perchè. Con laggravante della continuazione del «reato» con una campagna elettorale tutta sulla difensiva.
E anche in questi giorni, non è che lUdc sia esaltante. Le continue dichiarazioni sul voto sul rifinanziamento delle missioni allestero, i bizantinismi dialettici, i tatticismi, la presentazione dellordine del giorno fuori tempo massimo, come denunciato già giorni fa dal leghista Roberto Calderoli...Tutte cose che, al di là del risultato finale di ieri, hanno fatto andare di traverso la settimana a molti elettori della Casa delle libertà che non sopportano Prodi. E persino a molti elettori dellUdc.
Però. Però, nonostante tutto questo, continuo a pensare che lUdc sia un patrimonio indispensabile per il centrodestra italiano e che una certa posizione di questi giorni - «facciamo pure a meno di loro» - sia solo qualcosa di pancia, dovuta allemotività e alla rabbia attuale. Ma non è certo giocando alle sottrazioni che si vincono le elezioni. E non si può pensare seriamente di fare a meno dellUdc e di ciò che rappresenta. Forse lo si poteva fare quando Follini fece cadere il Berlusconi-bis, non oggi.
Detto questo, ci piace notare come in Liguria il modello Udc sia invece ottimo. Soprattutto negli ultimi tempi, dopo lo scioglimento di alcuni nodi e il passaggio di Fabio Broglia allItalia di Mezzo che ha rivitalizzato sia Broglia che lUdc. E così, in consiglio regionale, i neo-udicini Nicola Abbundo e Matteo Marcenaro sono fra gli oppositori più seri e intransigenti.
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