Modello nella città che non isola ma aiuta

L’iniziativa Villaggio Barona prosegue e dopo due anni parte il secondo lotto che prevede un pensionato sociale integrato. Cos’è il Villaggio Barona? È un vero e proprio villaggio sorto dove prima c’erano attività industriali e artigianali, per rispondere a una serie di bisogni di persone in difficoltà senza isolarle ma, invece, inserendole dove la vita scorre normalmente.
Questo è il segreto dell’iniziativa nata dalla collaborazione tra la Fondazione Cassoni, presieduta da Giuseppe Sala, la cooperativa La Cordata di Massimiliano Cappelli e Claudio Bossi e un parroco, don Roberto Rondanini. Il Comune la segue con l’assessore Gianni Verga. Qual è la filosofia di questa iniziativa? È il coraggio di partire dal buonsenso. Quando si rifà un pezzo di città, per qualsiasi scopo si faccia (e qui gli scopi sono nobilissimamente sociali) si deve anzitutto rifare la città, non solo una sua parte. Non si fa il sociale staccato dal commercio, il verde staccato dalle persone in difficoltà, le attività produttive staccate dalle residenze. La città è una, così è nata e questa è la sua vocazione.

Mettere tutto insieme perché insieme le cose che la compongono trovano meglio il loro ruolo e la loro finalità. E, insieme, occorre anche pensare le risposte alle persone in difficoltà: non al riparo dalla città, ma nel grande fiume che essa è.

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