Furti, rapine, aggressioni, incendi dolosi nei parchi, droga. Il degrado capitolino è ormai sotto gli occhi di tutti. E il prossimo 13 ottobre, al Colosseo, Alleanza nazionale manifesterà per la sicurezza. Ne parliamo con Cesare Cursi, senatore di An, che nel rione è stato eletto.
Senatore Cursi, il «modello» Roma sembra ormai finito nella polvere...
«Basta leggere i quotidiani. Non cè giornalista, anche fra i veltroniani di ferro, che non scriva articoli allarmati. Segno che la città non ne può più. Già laggressione al regista Tornatore aveva suonato il campanello dallarme. Ma è stato il video-choc di Francesco Giro a dimostrare definitivamente che il modello Roma è fallito».
Ha ragione Veltroni quando afferma, a sua difesa, che troppi colpevoli di reati comuni circolano a piede libero in città?
«Storie. A Veltroni andrebbe chiesto conto del suo progetto, poi naufragato, di trasferire centinaia di rom nei piccoli comuni dellhinterland. La stessa task-force di vigili contro il degrado è chiaramente insufficiente. Perché Veltroni non chiede laiuto delle forze dellordine? Questo dovrebbe fare, altro che lamentarsi».
Il sindaco dice che non vuole essere uno «sceriffo»...
«Ma quale sceriffo. Contro i lavavetri, per fare un esempio, non cè bisogno di fare come a Firenze. Ci sono già le norme, le sanzioni amministrative. Basta solo applicarle. I vigili, la polizia non fanno abbastanza controlli? È perché sono pochi. Veltroni chieda più risorse al suo amico Prodi».
È favorevole ai parchi dellamore?
«Sono contrario, è solo un modo di svilire il problema, di fare cattiva educazione ai giovani. Addirittura certi parlamentari di Rifondazione hanno proposto i poliziotti nei parchi dellamore per proteggere il lavoro delle prostitute. Siamo alla follia. Le forze dellordine debbono fare il loro mestiere, quello di garantire la sicurezza dei cittadini».
Qual è la sua opinione sul nuovo prefetto di Roma, Carlo Mosca?
«Le sue prime parole mi hanno confortato. Si vede subito che è una persona professionalmente molto valida».
Secondo lei Serra, invece, era diciamo... troppo fatalista?
«No, direi troppo ammalato di protagonismo. Probabilmente, colpito dalla smania di veltronismo, non ha capito che alcune situazioni andavano represse».
Anche il «pacchetto Amato» sembra miseramente fallito: tanti progetti, ma in concreto?
«Niente. Il ministro Amato e la maggioranza sono alla frutta. Non è possibile che venti giorni fa il Consiglio dei Ministri abbia preannunciato grandi misure contro la violenza, e dopo tre settimane non ci sia ancora nessun provvedimento.
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