Chi pensava che l'uscita di scena di Cisco, carismatica voce degli esordi (da non molto si è messo in proprio e il suo primo disco come solista «La lunga notte» ha già ricevuto notevoli consensi), fosse il preludio all'inevitabile declino dei Modena City Ramblers farà bene a ricredersi.
Il loro ultimo cd, «Dopo il lungo inverno», prodotto dall'ex collaboratore di Peter Gabriel e Simple Minds Peter Walsh, ci restituisce l'ottetto emiliano vivo, vegeto e pronto a guardare oltre il pur glorioso passato (il primo album, «Riportando tutto a casa» è del 1994) per tentare di rendere più dinamica la formula che li contraddistingue da sempre e che mette insieme folk, canzone di protesta e influenze celtiche. Merito indubbiamente dei due nuovi cantanti, Davide «Dudu» Morandi (dalla cifra forte e personale ma contigua a quella del predecessore) e Betty Vezzani (che interpreta con sensibilità le ballads più sentimentali e intimiste), e di alcune riuscite collaborazioni: dall'ex Pogues Terry Woods, uno dei padri fondatori del nuovo folk irlandese, alla brass band macedone Original Kocani Orkestar passando per Luca Rudeman Lombardo, rapper Bolognese-catalano già con i Radio Bemba. «Il pubblico è stato molto importante in questo ultimo periodo della nostra carriera», spiegano Arcangelo «Kaba» Cavazzutti, Franco D'Aniello, Massimo Ghiacci, «Fry» Moneti, e Roberto Zeno, il nucleo storico della band (affiancato dal 2003 anche da Luca «Gaby» Giacometti). «I fan ci sono stati molto vicini, si sono stretti intorno a noi quasi volessero proteggerci. Ci siamo un po' reinventati i metodi e le dinamiche, ottenendo un lavoro da cui traspare questo nuovo entusiasmo: ognuno ha messo qualcosa in più per superare questo momento di transizione. Potevamo insistere sul nostro repertorio più «combat» e militante, ma invece abbiamo pensato che fosse più importante avere argomenti e scelte espressive nuove. Le canzoni hanno elementi diversi che solo un gruppo della nostra esperienza poteva realizzare. Certo, non c'è nulla che abbiamo inventato noi per primi, ma è il modo con cui abbiamo composto i brani e le contaminazioni che abbiamo portato che danno una personalità al disco». Un disco lungo e articolato, 68 minuti di musica per 19 tracce, nel quale si concedono inusuali e riuscite digressioni anche verso il reggae e il raggamuffin e la musica araba, africana e balcanica.
Resta il fatto che la canzone folk dei Modena City Ramblers, in concerto questa sera al Buddha Café di Orzinuovi, in provincia di Brescia, non è tale se non è abbinata all'impegno politico e contro la guerra.
Buddha Café di Orzinuovi (Bs)
stasera alle 23, ingresso 12 euro
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.