Molassana sotto choc non crede alla gelosia

(... ) c’è sbigottimento a Molassana, in via Piacenza, il giorno dopo la strage. Mentre gli amici di Benedetto, Massimo e Sergio Cavaretta, i figli di Loreto, fanno passaparola per una colletta in vista dei funerali, in ogni angolo della strada, ogni bar, edicola, nel circolo «La Concordia», tutti parlano della giornata di ordinaria follia di domenica mattina. Ognuno ha un ricordo, un commento, una parola buona per le vittime e l’omicida, ma quasi tutti sono perplessi rispetto al movente della gelosia. «Ne abbiamo parlato con gli altri commercianti della zona - spiega Luigi Stasi, titolare di un ortofrutta - e nessuno crede alla gelosia. Ci sarà stato dell’altro dietro. Ma a quella età, con una moglie di 72 anni, come si fa a essere gelosi? Erano tutte persone normali, educate, erano sempre insieme». C’è chi non ha dormito, questa notte, ancora scosso per quanto ha visto. «Sto andando in farmacia a comprarmi le gocce - racconta Anna Maria Parodi - e non ho chiuso occhio. La moglie di Trabona, Antonina, era venuta a Lourdes con me. Era una donna gentilissima, viveva per le figlie ed il marito. Ma quale gelosia? Quando il cervello ciocca, ciocca. Vai a vedere cosa gira nella testa delle persone». Le fa eco un’altra signora, sottobraccio al marito, interrotti proprio mentre parlavano ancora della strage. «Anche io non ho chiuso occhio. Dal balcone vedevo il vicino di casa. Ho pensato: e se avesse sparato dal ballatoio per strada, cosa sarebbe successo? Siamo sconvolti, erano delle bravissime persone». Anche al circolo «La concordia» dove Angelo e Carlo trascorrevano le ore a giocare a carte, nessuno riesce a credere a quanto letto sui giornali.

«Mai un segno di nervosismo, mai una parola di troppo. Li chiamavamo i tre moschettieri, perché erano sempre insieme - spiega Giuliano Balestracci, il presidente del circolo -. Siamo stupiti, senza parole perché mai più pensavamo che sarebbe successa una cosa del genere».

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