Moldave scomparse, nuovi test

È stato prelevato un tampone con la saliva della sorella di Tatiana Ceoban, la donna scomparsa il 30 maggio con la figlia Elena di 13 anni. Mentre Paolo Esposito, 39 anni, è tuttora in carcere con l'accusa di duplice omicidio volontario aggravato, è stata infatti convocata Ala Ceoban, 24 anni, per una seconda comparazione di Dna con il sangue rilevato nella villetta di Cannicelle. Gli inquirenti hanno già chiesto alla madre, Elena Nikifor, 54 anni, di sottoporsi al prelievo per il test genetico, visto che il confronto con il sangue sul muro e sotto lo stipite della porta era avvenuto con quello trovato negli slip della piccola Erika, 6 anni. Prova che non ha stabilito se la vittima della presunta mattanza fosse Tatiana o Elena.
Ma che fine hanno fatto le due moldave? Chi le ha fatte sparire se, effettivamente, sono state uccise? Esposito giura di non aver ammazzato nessuno.

Ma sulle pareti dell'abitazione che divideva con le donne le tracce di sangue latenti, lavate con la varechina e rilevate con il Luminol, portano il pm a emettere il fermo, il 1° luglio, poi convalidato in arresto dal gip giorni dopo. La mancanza di alibi nelle ore del presunto duplice omicidio, le contraddizioni e un movente attendibile (sbarazzarsi della madre di Erika) avrebbero convinto i magistrati della colpevolezza dell'elettricista.

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