Onore d’apertura al Challenge Tour, il circuito europeo non «di seconda» come qualcuno può pensare bensì quello che ha la missione, come recita lo stesso slogan del tour, di scoprire «le star del futuro». Dal Challenge è uscita gente come Thomas Bjorn, come Henrik Stenson e Michael Campbell oltre al nostro grande Costantino Rocca. Con queste premesse come non salutare con entusiasmo la vittoria in Kenya nel Tusker Kenya Open di Edoardo Molinari che, dopo tre ottimi giri iniziali, è andato all’assalto del titolo nell’ultimo round con tre colpi di vantaggio sui suoi più diretti inseguitori. Un Edoardo Molinari che settimana dopo settimana sta dando dimostrazione del suo valore golfistico e del suo «carattere » in campo. Basti dire che proprio nelle ultime 18 buche, dopo una partenza forse troppo pressante per il neoprofessionista che gli ha visto perdere quattro colpi in tre buche, ha avuto appunto il «carattere» di riportare nelle seconde nove buche il suo punteggio di giornata a livello del par e di tagliare il traguardo con un colpo di vantaggio nei confronti del sudafricano James Kamte. Molinari ha dimostrato ancora una volta tutta la sua grinta, quella stessa che lo portò a vincere, nel 2005, il titolo di campione dilettanti negli Stati Uniti, massimo alloro nel settore amatoriale. La vittoria ha fruttato al giocatore torinese oltre 25mila euro di prima moneta, ma quel che più conta è questa sua seconda vittoria - dopo quella nell’Open di Colombia - nelle sue prime uscite stagionali e che lo proietta al comando nell’ordine di merito del Challenge quindi sempre più vicino alla conquista di una delle venti «carte» che a fine stagione porteranno i migliori del circuito a salire di grado e poter gareggiare sul grande tour europeo. Il tour europeo nel suo girovagare ha fatto tappa a Singapore per l’omonimo Masters giocatosi al Laguna Golf & Country Club. C’erano dei bei nomi in tabellone quali i tre giocatori di Ryder Cup Clarke, Westwood ed Howell i quali però, deludendo il pubblico locale, sono usciti di scena dopo le prime 36 buche. Malgrado le loro assenze il Singapore Masters non ha mancato di offrire belle emozioni, soprattutto sulle ultime 18 buche dove i leader pretendenti al titolo e ai 140mila euro del primo premio hanno fatto, a turno, di tutto per... non vincere! Si è imposto a sorpresa il cinese (ormai stanno arrivando anche loro!) Lang Wen-chong, che salvando un bel par alla settantaduesima buca, costringeva allo spareggio Steel. Quest’ultimo terminava nell’enorme lago sulla sinistra e doveva alzare bandiera bianca. Buona prestazione di Francesco Molinari (14˚).
Negli States, vittoria del veterano Mark Calcavecchia - lo ricordate all’Open d’Italia due anni fa? - che ha vinto in Florida il Pods Championship chiudendo le 72 buche in un colpo in meno di Heath Slocum (che ha sbagliato un putt di un metro e 20 all’ultima buca!) e John Senden. Grazie ai 950mila dollari vinti il quarantaseienne di origini italiane ha superato il muro dei 20 milioni di dollari vinti in carriera.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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