Nelle prime ore di ieri mattina, una molotov è stata lanciata contro la facciata del palazzo in corso Sardegna, sede di Forza nuova - Alternativa sociale, senza però raggiungere l'obiettivo, visto che si è infranta contro il marciapiede, provocando solo un principio di incendio che ha danneggiato una macchina e uno scooter parcheggiati.
«È il sesto attentato che subiamo in cinque anni», constata amaramente Angelo Riccobaldi a proposito di quest'ultimo episodio di contestazione violenta nei confronti del movimento di Forza Nuova da lui capeggiato. Secondo la testimonianza di una guardia giurata a lanciare la bottiglia incendiaria sarebbe stato un giovane, che si è prontamente dileguato a piedi. La guardia giurata stessa si è preoccupata di spegnere l'incendio, prima dell'arrivo dei Vigili del fuoco e della Polizia, che hanno trovato sulla facciata dell'edificio «Morte al fascio - Cccp», scritto con vernice bianca, e su cui sta indagando la Digos. Come per gli episodi precedenti Riccobaldi non ha dubbio su chi ha voluto il gesto, poiché «non lontani ci sono alcuni centri sociali, gli stessi che ci hanno attaccato nella manifestazione di Roma a favore dei prodotti italiani, e che avremo contro nel prossimo appuntamento a Varese».
Alle sue parole si aggiunge Mario Troviso, dirigente provinciale di Alternativa sociale, che a proposito degli autori dellattentato incendiario (preannuciato dai manifesti con l'immagine della lanterna che gettava nella spazzatura una svastica e si invitava a cacciare via i fascisti da corso Sardegna, come dall'Italia nel '45) afferma chiaramente che «lo hanno fatto nellunico modo da loro conosciuto e cioè colpire allombra e fuggire. Ma non hanno ottenuto lo scopo desiderato.
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