È polemico Massimilano Orsatti, assessore alle Identità e al Turismo di Palazzo Marino, sul blocco del traffico padano previsto per domenica prossima. Stop, infatti, che cade proprio nei giorni di apertura al pubblico della Bit, la Borsa internazionale del Turismo, che per la prima volta spalanca i suoi stand ai «non addetti ai lavori». Non solo, domenica al Portello si terrà anche «Milanovendemoda». Preoccupazioni che si sono stemperate in serata alla notizia dllincontro tra il presidente della Regione Roberto Formigoni e il sindaco Letizia Moratti che hanno parlato di deroghe per operatori.
Assessore Orsatti è soddisfatto?
«Sono sicuramente più tranquillo: dopo due giorni di polemiche finalmente si parla di deroghe, almeno per gli operatori della Fiera che, con autocertificazione, potranno raggiungere Rho Pero e il Portello».
Polemiche sopite?
«Non voglio entrare nel merito del provvedimento antinquinamento. Parlo, però, di opportunità temporale: un provvedimento del genere non andava fissato proprio quando Milano è la centro di manifestazioni di portata internazionale, capace di attrarre un pubblico numeroso e eterogeneo. Sarebbe stato senza dubbio opportuno spostare il blocco alla domenica successiva».
Che la Bit sarebbe stata aperta al pubblico domenica lo si sapeva da tempo, così come la data di questo blocco, che venne annunciata oltre un mese fa, perché non avete sollevato prima la questione?
«Ne parlammo con il presidente subito, poi la questione cadde nel vuoto: il coordinamento tra le regioni ha fatto perdere di vista il punto».
Di deroghe per i visitatori però non se ne parla...
«No, i turisti non verranno certo a Milano il giorno del blocco, e questo provocherà, oltre a una notevole diminuzione del numero delle presenze alla Bit, un danno di immagine per Milano, capoluogo di una delle regioni più importanti dItalia che non può essere trattata come lultimo paesino di montagna. Spero che la prossima volta il blocco della circolazione verrà scelto con maggiore attenzione, soprattutto se a ridosso di eventi internazionali».
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