Mondadori torna all’utile grazie al taglio dei costi. In Borsa +2,5%

Diminuiscono i ricavi ma, grazie alla politica di tagli e al contenimento dei costi, torna a crescere l’utile della Mondadori. La casa editrice di Segrate ha chiuso il primo trimestre dell’anno con ricavi consolidati per 344,7 milioni (-2,8% rispetto ai 354,5 dello stesso periodo dello scorso anno) e con un utile netto di 2,4 milioni (contro la perdita di 1,8 milioni del 2009). Secondo il comunicato della società «la situazione dei mercati di riferimento nel primo trimestre dell’anno appare migliorata rispetto a fine 2009. In particolare, gli investimenti pubblicitari hanno mostrato segnali di decelerazione del trend negativo e, in alcuni settori, anche di inversione di tendenza». Le nubi che pesano sull’editoria sono tuttavia ancora ben presenti all’orizzonte. «La visibilità resta ridotta e non consente di ipotizzare l’avvio di una solida fase di ripresa. Resta comunque la fiducia sulla capacità di migliorare il livello di redditività operativa». L’indebitamento finanziario netto è passato dai 372,9 milioni di fine 2009 ai 357,2 milioni del primo trimestre 2010. In riduzione il personale, sceso nei primi tre mesi dell’anno di 132 unità, a quota 3.618, calo dovuto per circa il 70% agli effetti del piano di ristrutturazione e prepensionamento e per la restante parte alla continua azione di blocco del turn-over e contenimento dei costi. La società ha sottolineato che «buona parte dell’aumento del risultato operativo del gruppo è derivato dagli effetti del piano di riduzione dei costi, che prosegue con grande impegno».

Prosegue anche la corsa per conquistare una quota di mercato nell’ebook ossia il libro digitale. Mondadori ha annunciato di avere pronti per l’autunno circa 1.400 titoli su piattaforma aperta. Bene il titolo in Borsa: +2,50 per cento.

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