Le Monde accusa Sarkò: "Noi spiati dal governo" E' bufera contro l'Eliseo

La denuncia choc: i servizi segreti avrebbero indagato sul quotidiano francese. Obiettivo: scoprire l’identità di fonti usate dai giornalisti nello scandalo Bettencourt. L’Eliseo smentisce. Ma i socialisti attaccano

Le Monde accusa Sarkò: 
"Noi spiati dal governo" 
E' bufera contro l'Eliseo

Parigi - L’Eliseo non ha neppure avuto il tempo di rallegrarsi per il risultato dei nuovi son­daggi. Il presidente francese è nuovamente al centro di pole­miche. E c’è già chi parla di «Sarkogate», attingendo dal passato americano e dallo scandalo che mise fine al mandato di Richard Nixon.

Nelle ultime ore, dopo mesi politicamente difficili, la situazione sembrava migliorare per Nicolas Sarkozy: la politica dei rimpatri dei Rom, contestata in Francia e all’estero, starebbe aiutando il presidente. È infatti risalito di 4 punti percentuali, al 34%, come racconta un sondaggio di domenica. Questi numeri sono una buona notizia, visto che il leader francese e il suo governo stanno vivendo un momento di grande impopolarità e soltanto pochi giorni fa migliaia di cittadini, raccolti attorno ai sindacati e all’opposizione socialista, sono scesi in piazza in diverse città contro la riforma delle pensioni voluta dalla destra.

Neppure il tempo di godersi i progressi, dunque. Ieri, a Parigi, è scoppiato un nuovo caso politico e mediatico che ha tutti gli ingredienti per mettere in difficoltà la presidenza: cronisti spiati, informatori trasferiti, ereditiere coinvolte. Dalle colonne del quotidiano Le Monde è partita una pesante denuncia: un presunto spionaggio da parte del governo nei confronti della stampa sul chiacchierato scandalo politico-fiscale di cui è protagonista l’ereditiera di L’Oréal, Liliane Bettencourt, e in cui sarebbe coinvolto anche il ministro del Lavoro, Eric Woerth. «L’Eliseo nel mese di luglio ha fatto ricorso a procedimenti che infrangono direttamente la legge sulla protezione del segreto delle fonte giornalistiche», ha scritto il direttore della redazione del Monde, Sylvie Kauffmann. «Abbiamo le prove», conferma il direttore Eric Fottorino. Il quotidiano presenterà una denuncia contro ignoti.

La storia, così come la racconta il giornale, ha una trama da romanzo giallo: in luglio il quotidiano pubblica un articolo a firma di Gérard Davet, cronista politico. All’interno, informazioni sull’interrogatorio di Patrice de Maistre, l’uomo che gestiva la ricchezza dell’ereditiera Bettencourt e i suoi legami con i politici. In quel colloquio sarebbe stato fatto il nome del ministro Woerth. Il cronista del Monde ottiene i verbali da un consigliere penale nel gabinetto della Guardasigilli, Michèl Alliot-Marie. Questa l’accusa del giornale: dopo la pubblicazione dell’articolo, l’Eliseo avrebbe dato ordine al controspionaggio di mettere fine alla fuga di notizie. Obiettivo: capire chi fosse la talpa. David Senat, il consigliere che avrebbe consegnato al giornalista i verbali, oggi non è più a Parigi, ma in Guyana. Non è internato nel famigerato penitenziario dell’Isola del Diavolo, ma è stato trasferito d’ufficio.

L’Eliseo ha smentito tutto. L’opposizione socialista, che in questa fine estate è rinvigorita da una nuova unità interna, dalla critiche compatte alla riforma delle pensioni, da sondaggi gratificanti, non ha però perso l’occasione. «Non ci sembra possibile che il governo, oggetto di una denuncia gravissima che tocca il funzionamento stesso della nostra democrazia, non si esprima»; ha detto Alain Vidalies, portavoce del gruppo socialista. Eva Joly, combattiva politica del gruppo Europe Ecologie, ha parlato per prima dell’esistenza di un «Sarkogate».

Benoît Hamon, socialista, vuole che sia fatta piena luce, ma altri membri del partito chiedono già al governo di presentarsi in Parlamento sulla vicenda. L’autunno francese aveva in programma scontri sulla riforma delle pensioni e polemiche su un atteso rimpasto di governo. Da oggi, ci saranno anche colpi di scena da film giallo.

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