Alberto Toscano
da Parigi
«Riccardo Muti lancia con brio l'anno Mozart», è il titolo delle pagine culturali del quotidiano Le Monde per salutare il grande successo del concerto con cui il direttore d'orchestra italiano ha elettrizzato il 12 gennaio il pubblico del Théâtre des Champs-Elysées, al centro della capitale francese. Secondo Le Monde, è chiaro che ben pochi direttori d'orchestra posseggono - al pari di Riccardo Muti - la facoltà di interpretare a propria guisa la musica «senza perdersi per strada». E ancora: «Muti ci propone un Mozart leggero e potente», capace d'essere al tempo stesso fedele e innovatore, riuscendo a porsi come un anello di congiunzione tra vecchia Europa e mondo contemporaneo, tra gusti di ieri e percezioni di oggi.
Il giudizio del quotidiano transalpino è riassunto dalla frase: «Scienza e coscienza, equilibrio e temperanza, l'arte di Muti costruisce un mondo dalla coerenza perfetta: l'essenza stessa del classicismo». La critica musicale di Le Monde, Marie Aude Roux, aggiunge un altro giudizio personale, affermando che l'arte di Muti «non è mai fredda». Al contrario essa è portatrice di una sensibilità profonda e di un'emozione non sempre percepibile in un primo tempo. Il risultato è che «Muti il magnifico», come lo definisce la giornalista, è riuscito una volta di più a conquistare Parigi e la critica transalpina.
Ecco il quotidiano ricordare che il concerto in questione è coinciso con «i venticinque anni della collaborazione tra il maestro italiano e l'Orchestre nationale de France». Un concerto certamente destinato a lasciare il segno, viste le lodi davvero sperticate che questa esibizione di «Muti il magnifico» ha provocato dalle parti della Senna. Secondo la critica d'Oltralpe, l'anno del 250º della nascita di Wolfgang Amadeus Mozart è anche quello dell'omaggio a un'interpretazione senza eguali della sua opera: quella, appunto, di Riccardo Muti. Nel caso specifico del recente concerto parigino al Théâtre des Champs-Elysées, la stampa francese ha notato come «Muti il magnifico» si sia ben guardato da qualsiasi tentazione di protagonismo, riuscendo a mietere applausi esclusivamente per la sua bravura, senza bisogno di alcun gesto di carattere scenografico.
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