Il mondiale di quelli che se ne vanno

Da Eriksson a Zico, da Thuram a Cocu chi lascia la panca, chi lascia la maglia

Claudio De Carli

Il galactico con l’ingaggio più alto del mondo ha deciso di rinunciare ai galloni di capitano dell’Inghilterra dopo 95 presenze di cui 58 con la fascia. «È la decisione più difficile della mia carriera - ha detto David Beckham -. Ne ho parlato con mia moglie e penso sia la scelta più giusta». Aveva giocato la prima con la fascia in un’amichevole contro l’Italia, il 15 dicembre 2000: ora, per i bianchi di Sua maestà, inizia una nuova era, se ne va anche Sven Goran Eriksson. Il mondiale alla fine è l’ultima pagina che fa girare tutta la carriera mentre sulla porta c’è già chi prende il tuo posto. Il ct paraguayano Anibal Ruiz non ha fatto a tempo ad annunciare le dimissioni che aveva già fuori di casa i mobili di Gerardo Martino. E non sempre chi arriva è accolto a braccia aperte. In Giappone il presidente della Jfa, Saburo Kawabuchi, è finito subito nel pentolone della critica per aver ingaggiato Ivica Osim come sostituto di Zico. Qualcuno aveva messo i piedi avanti, Branko Ivankovic, ct iraniano, aveva già annunciato che avrebbe lasciato la panchina «anche se passiamo il turno». Mai scaltro come lo spagnolo Aragones: prima dell’inizio dei mondiali aveva dichiarato che avrebbe rassegnato le dimissioni se la Spagna non avesse raggiunto le semifinali. Non risulta ci sia riuscita ma nel frattempo l’astuto Aragones ha cambiato idea: «Il mio prossimo obiettivo è Euro 2008, un valido terreno di prova per il prossimo appuntamento con il destino: i mondiali 2010 in Sud Africa».
Uno che lascia sicuro la nazionale è Paulo Wanchope, il costaricano che ci ha fatto sognare con la doppietta alla Germania. Con Luis Figo andare cauti, disse che lasciava già dopo l’europeo del 2004, Thuram è più risoluto - «Meglio per tutti che mi fermi» - questo Zidane non lascia tranquilli, più probabile la decisione per Pavel Nedved, inattese le dichiarazioni di Phillip Cocu (101 presenze) e Edwin Van Der Sar (113), sgonfi come un canotto nel portabagagli dopo l’eliminazione mondiale. Chi ci sta sbattendo la testa è Roberto Carlos, contestato e fischiato dai tifosi davanti al suo albergo. Il terzino sinistro del Real avrebbe espresso la sua volontà di non giocare più nella Seleçao, dichiarazione confermata dalla Cbf. Chi invece molla definitivamente il calcio è Hidetoshi Nakata, secondo giapponese (dopo Miura) ad arrivare in Italia, ragazzo di poche parole: «Chiudo un viaggio, ne inizierò un altro».
Comunque Beckham ha lasciato la fascia mentre gli scendevano le lacrime e stringeva forte il ginocchio, hanno lasciato Baden Baden anche le wags e tutto il mondiale se n’è fatto una ragione. Con l’eliminazione dell’Inghilterra è arrivato il momento che tutti temevano: l’addio di mogli e fidanzate dei calciatori inglesi.

Baristi, ristoratori e negozianti della cittadina che per quasi un mese le hanno foraggiate hanno fatto affari d’oro. Come Beckham, anche Victoria lascerà il ruolo di capitano delle wags alla girl di Rooney o a quella di Crouch. Il mondiale è proprio un cambio generazionale completo.

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