Nuove accuse alla Turchia: jihadisti trasportati in Siria dall'intelligence

Il Cumhuriyet non si fa intimidire e continua con le sue rivelazioni. Le autorità avrebbero aiutato gli estremisti a passare il confine

Bandiere appese per le elezioni a Istanbul
Bandiere appese per le elezioni a Istanbul

Non sono bastate le minacce del governo di Ankara a far desistere il Cumhuriyet. Il quotidiano turco ha pubblicato oggi una nuova parte della sua inchiesta sui legami sospetti tra le autorità del Paese e i gruppi jihadisti che combattono in Siria, lanciando accuse pesantissime ai servizi segreti.

Se già alcuni giorni fa il giornale aveva accusato l'intelligence di far passare armi in Siria, nascondendole su camion che avrebbero dovuto trasportare aiuti umanitari, oggi il Cumhuriyet fa di più, sostenendo che persino i jihadisti avrebbero passato la frontiera con la complicità diretta dei servizi.

Secondo il quotidiano turco, il 9 gennaio 2014 un gruppo di estremisti avrebbe attraversato il confine dopo essersi fermato nella città di frontiera di Reyhanli, in arrivo dal campo profughi di Atme, in Siria. Da qui gli uomini sarebbero stati portati oltre confine, su due pullman procurati dai servizi segreti, attraverso il valico di Tall Abyad, controllato dall'Isis.

Sul Cumhuriyet sono finite le foto di quei due pullman. In seguito a una soffiata la polizia fermò i mezzi e arrestò gli autisti, che raccontarono di essere stati ingannati. Al momento di prendere in affitto i due veicoli, gli era stato detto che avrebbero trasportato profughi siriani.

La storia, in

piena campagna elettorale, ha già provocato la reazione del governo di Ankara. Il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha chiesto l'ergastolo per il direttore del quotidiano, Can Dundar, per avere pubblicato false informazioni e per spionaggio.

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