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"Amo essere donna". E i gruppi Lgbt si scatenano contro Adele

"Capisco perché hanno cambiato il nome di questo premio, ma amo davvero essere una donna, amo davvero essere un'artista donna". Attivisti trasngender contro la popstar Adele

Adele come JK Rowling: la cantante accusata di "transfobia"

Viviamo in un'epoca in cui il neomoralismo politicamente corretto "soffoca" tutto: l'arte, la libertà di pensiero e di espressione, le opinioni. Dopo decenni di lotta femminista, oggi persino dichiararsi fieri di "essere donna" diventa un problema, anche per un'artista internazionale come Adele. Come riporta l'agenzia Adnkronos, la celebre popstar ha dominato ieri i Brit Awards, portandosi a casa i tre premi - Miglior artista, Migior canzone (per Easy On Me) e Miglior album dell'anno (per '30') - collezionando così un totale di 12 trofei nel corso della sua carriera, solo uno in meno del record di 13 di Robbie Williams. Un trionfo macchiato dalle polemiche. Motivo?

Nel ritirare il premio di artista dell'anno, Adele ha criticato fra le righe la decisione dei Brit Awards di eliminare le categorie maschili e femminili per andare incontro alla moda "gender-fluid", affermando: "Capisco perché il nome di questo premio è cambiato, ma amo davvero essere una donna ed essere un'artista donna. Sono davvero, davvero orgogliosa di noi". Dichiarazioni che soltanto qualche anno fa l'avrebbero resa la beniamina dell'opinione pubblica progressista. Oggi, al contrario, le sue affermazioni appaiono quasi reazionarie e sui social gli attisti transgender ed Lgbtq l'accusano di "transfobia", un po' come era successo a donne coraggiose come la scrittrice JK Rowling e la docente Kathleen Stock.

Adele sotto attacco sui social: "È una Terf"

Gli attisti Lgbtq l'hanno prontamente etichettata come "Terf" che, come spiega il Financial Times, sta per "femminista radicale trans-escludente", un termine impiegato dalle associazioni transgender come insulto. Probabilmente la popstar, proprio come Rowling e Stock, crede banalmente che il sesso biologico non sia un "dettaglio" ed essere nate donne consenta di godere di determinati diritti che non dovrebbero essere automaticamente estesi a chiunque si svegli una mattina e si identifichi nel genere femminile. Buon senso, no? Non per certi gruppi Lgbtq e per le associazioni transgender, che hanno dichiarato guerra alle donne che credono che il sesso biologico sia predominante sul genere. Nonostante la maggior parte degli utenti difenda Adele, gli attivisti Lgbtq si sono scatenati contro di lei sui social, come riporta il New York Post. "Per favore, no, Adele non può essere una Terf", ha sottolineato un "femminista fedele" di nome Jacob, che conta migliaia di follower su Twitter. "Chi avrebbe mai pensato che Adele fosse una transfoba e avrebbe usato la sua piattaforma per chiedere la distruzione della comunità trans. Soprattutto gli adolescenti confusi", ha scritto un altro utente di Twitter. Altri si sono lamentati di aver "perso molto rispetto per Adele" e di non voler più "spendere un centesimo per la sua musica", ha osservato inoltre il Times di Londra.

"Donne perseguitate per aver difeso la loro identità"

Adele ha semplicemente criticato una tendenza in atto negli ultimi tempi. Per strizzare l'occhio all'ideologia transgender e al politicamente corretto, infatti, i progressisti identitari chiedono di rendere "neutrali" i premi rispetto al genere. I Brit Awards hanno optato per questa scelta, criticata con grande intelligenza da Adele, ma gli attivisti chiedono di cancellare categorie come "miglior attrice" agli Oscar e "miglior voce femminile" ai Grammy Awards. L'ultima follia liberal, dunque, è quella di eliminare ogni possibile riferimento al sesso biologico. In un editoriale pubblicato su Spectator, l'insegnante Debbie Hayton ha affermato che Adele rischia di unirsi al gruppo di "donne di talento" come l'autrice di Harry Potter JK Rowling che "vengono perseguitate senza pietà, semplicemente per aver difeso il loro sesso". Il messaggio di Adele alle donne e alle ragazze, scrive, "è fonte di ispirazione. Ecco una donna - che ha venduto decine di milioni di album - che dice al mondo di essere orgogliosa di essere una donna. È qualcosa da celebrare, non da condannare” spiega.

Quella di Adele è la vittoria del talento e della femminilità contro l'ossessione gender neutral.

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