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Alleviamento mirato della povertà e tutela ecologica: conoscere la Cina dal rapporto di lavoro del governo

Durante l'ultima Assemblea popolare nazionale, il governo di Pechino ha stabilito le future linee guida per contrastare la povertà, malattie come il cancro e per preservare l'ambiente

Alleviamento mirato della povertà e tutela ecologica: conoscere la Cina dal rapporto di lavoro del governo

In Cina marzo è il periodo in cui si tengono le "due sessioni", ovvero l'Assemblea popolare nazionale (Apn) e la Conferenza consultiva politica del popolo cinese (Ccppc). Si tratta non solo di un periodo chiave per elaborare il piano di sviluppo del nuovo anno, ma anche di una finestra importante attraverso cui il resto del mondo può conoscere la Cina.

Lo scorso 5 marzo a Pechino si è aperta la sessione dell'Assemblea popolare nazionale, l'organo supremo di potere della Cina. I leader del partito e del Paese, tra cui Xi Jinping e circa 3mila deputati, hanno partecipato alla seconda sessione della 13esima assemblea. Il premier cinese Li Keqiang ha presentato all'Apn il rapporto di lavoro del governo dello scorso anno e, inoltre, ha avanzato alcune proposte e suggerimenti per i lavori futuri relativi a vari aspetti della società cinese, come per esempio la lotta alla povertà, lo sviluppo ecologico e il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione.

La lotta alla povertà

Secondo quanto rivelato dal rapporto di lavoro del governo consegnato per l'esame e l'approvazione, quest'anno la Cina ha in programma di ridurre di almeno 10 milioni il numero dei poveri che abitano le aree rurali. Inoltre, il Paese garantirà gli obiettivi stabiliti sulla riduzione delle povertà per consentire a chi vive nelle campagne di raggiungere un livello di moderata prosperità.

L'alleviamento mirato della povertà è un concetto avanzato dal Comitato centrale del Partito comunista cinese. A novembre del 2013, Xi Jinping, durante la sua ispezione nella parte occidentale dell'Hunan, lo ha proposto per primo. Negli ultimi anni in non poche località cinesi l'alleviamento della povertà non è stato particolarmente efficace in quanto non ha tenuto conto dei bisogni pratici dei soggetti da aiutare.

Secondo i dati emessi dall’Amministrazione statale cinese delle statistiche, alla fine del 2018, nelle zone rurali si sono registratati 16,6 milioni di poveri, con una riduzione di 13,86 milioni rispetto al 2017. Il tasso di povertà è stato dell’1,7%, 1,4 punti percentuali in meno rispetto all’anno precedente.

Secondo il rapporto di lavoro del governo del 2019, la Cina intensificherà il margine d’alleviamento mirato della povertà nelle zone più disagiate, mettendo in pratica varie misure di garanzia nei confronti dei gruppi speciali di popolazione non abbiente (come i disabili nelle campagne). I lavori non possono prescindere dal sostegno dell’industria e occorre quindi rafforzare lo sviluppo dei settori particolari e vantaggiosi delle zone povere. Al contempo, la Cina darà inizio all’azione speciale di garanzia dell’istruzione nelle zone povere, prolungando l’attuazione delle misure di assistenza nei confronti della popolazione già uscita dalla povertà, in modo da consolidare i frutti del proprio lavoro. In questa fase cruciale d’alleviamento mirato della povertà, occorre assicurare l’efficacia e la sostenibilità dei lavori, per far sì che possa superare l’esame della storia.

In effetti, sin dal 18esimo Congresso nazionale del Pcc sono stati emancipati dalla povertà oltre 80 milioni di cinesi, per una quota annua di oltre 10 milioni.

La Cina e l'ambiente

Negli ultimi anni la Cina ha conseguito notevoli progressi anche negli ambiti di ecologia e tutela ambientale.

Secondo l’ultimo rapporto emesso dalla Nasa, rispetto a vent'anni fa, sulla mappa del mondo il colore verde è andato aumentando. La Cina si piazza al primo posto al mondo, con oltre il 25% della quota globale di alberi piantati.

Le rigorose sfide poste all’ambiente boschivo costituiscono un problema a livello globale. Negli ultimi decenni, la Cina ha promosso nel suo territorio il rimboschimento su vasta scala e il ripristino ecologico, attuando vari progetti quali “Riportare le colture cerealicole allo stato di area forestale” e la tutela dei boschi naturali.

Negli ultimi 20 anni, il governo cinese ha stanziato oltre 380 miliardi di Rmb (la moneta cinese Ndr) per la costruzione di un sistema di tutela delle aree naturali boschive, ponendo del tutto fine all’abbattimento di tali aree a uso commerciale e proteggendo 197,7 milioni di ettari.

Di pari passo con il rimboschimento su vasta scala realizzato negli ultimi decenni, la tendenza al peggioramento ecologico delle zone con grave erosione del suolo e desertificazione ha conosciuto un evidente attenuamento, con una riduzione della superficie desertica superiore a 12mila metri quadrati negli ultimi cinque anni. Il deserto del Kubuqi, noto come il “Mare della morte”, è ormai diventato un’oasi, con uno terzo della superficie desertificata pari a 18,6 mila metri quadrati, ed è stato inserito dalle Nazioni Unite nella lista delle “Zone pilota mondiali di economia ecologica dei deserti”. Il verde sulla mappa della Cina si sta espandendo progressivamente dalla capitale in direzione nord-ovest.

Quanto al risanamento dell’inquinamento atmosferico e idrico, secondo quanto illustrato da Li Ganjie, ministro cinese dell’Ecologia e della Tutela Ambientale, nel 2018 la densità media dei valori di Pm2.5 di 338 città cinesi ha visto una riduzione del 9,3%. La quota totale dell’acqua di superficie superiore al terzo livello è aumentata del 3,1%, mentre quella inferiore al quinto livello si è ridotta dell’1,6%.

Nel rapporto di lavoro del governo letto il 5 marzo dal premier cinese Li Keqiang si afferma che nel 2019 la Cina continuerà a promuovere la prevenzione e il risanamento dell'inquinamento, consolidando e migliorando i risultati della battaglia per la salvaguardia dell'aria. In questo senso sarà necessario ridurre del 3% le emissioni di anidride solforosa e di ossido di azoto, continuando ad abbassare i valori di Pm2.5. Bisognerà inoltre prevenire e risanare l'inquinamento delle acque e del suolo, sviluppando su vasta scala un'industria eco-compatibile che consenta ai cittadini di godere di un ambiente bello e vivibile.

Il governo cinese ha anche stabilito un nuovo piano e nuove misure per la garanzia dei servizi sanitari e igienici. Il pomeriggio del 3 marzo, si è aperto presso il Palazzo dell’Assemblea del Popolo il “Corridoio dei ministri” delle due sessioni, dove i ministri cinesi rispondono alle domande più seguite dal pubblico.

La lotta al cancro

Per l’occasione, il giornalista del Chutian Metro Daily ha fatto una domanda sugli ultimi andamenti dei negoziati sui medicinali anti cancro e sulla loro accessibilità al pubblico, nonché sulle nuove misure governative nel settore dei servizi sanitari.

A tal proposito, il direttore dell’amministrazione statale cinese per la garanzia sanitaria, Hu Jinglin, ha affermato che nel 2018 l'amministrazione ha avviato negoziati sulle medicine anti cancro, in seguito ai quali 17 medicinali sono stati inseriti nella lista di assicurazione sanitaria statale, con una riduzione delle spese del 56,7%. Alla fine del 2018, un mese dopo i negoziati, 45mila persone hanno ricevuto il rimborso per i medicinali anti cancro per un valore di 260 milioni di Rmb. A gennaio di quest’anno, solo in quattro province e città cinesi (tra cui Beijing, Tianjin, Shanghai e la regione del Guangdong) sono state rimborsate 12mila persone per un valore di 100 milioni di Rmb e un aumento rispettivamente di 2,4 volte e 2,2 volte rispetto al mese precedente.

Il Direttore Hu Jinglin ha aggiunto che la nuova modalità sanitaria “Internet+Sanità” sta apportando una profonda influenza sulla popolazione cinese. Oggi gli esperti di alcuni principali ospedali di Beijing e Shanghai riescono, grazie al network video, a fare diagnosi per i malati nelle zone remote della Cina centro-occidentale. Al contempo in molti ospedali sono stati avviati servizi di appuntamento, pagamento mobile e consulenza Internet che facilitano la vita della popolazione.

Nel rapporto di lavoro del governo di quest’anno, il premier cinese ha affermato che si continuerà a elevare il livello di assicurazione sanitaria basilare e di assicurazione per le gravi malattie, con un aumento di 30 Rmb dello standard di sussidio pro capite dell’assicurazione sanitaria. Verrà ridotto e unificato il livello di assicurazione minimo per le gravi malattie, elevando il tasso di rimborso dal 50% al 60%, in modo da attenuare ulteriormente il fardello sanitario sulla popolazione. Al contempo, la Cina si pone come obiettivo quello di intensificare la prevenzione e la cura delle malattie più gravi. Nel Paese, per esempio, il cancro ha colpito centinaia di migliaia di famiglie ed è quindi necessario attuare una prevenzione e cure anti tumorali, sviluppando il più possibile la ricerca.

Il governo cinese fornirà inoltre un ulteriore appoggio alla trasmissione e allo sviluppo innovativo della medicina tradizionale cinese.

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