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Amnesty accusa, Mosca replica In Siria si litiga per i civili morti

Il comandante in capo delle forze aerospaziali russe, il generale Viktor Bondarev, risponde nuovamente alle accuse sui danni collaterali dei raid russi in Siria: "i nostri piloti non hanno mai colpito obiettivi sensibili"

Amnesty accusa, Mosca replica In Siria si litiga per i civili morti

Nelle stesse ore in cui la Difesa russa continua a mostrare video e fotografie che documentano la distruzione delle autocisterne contenenti petrolio, che viaggiano dalla Siria verso il confine turco, affermando di colpire duramente il mercato illegale del petrolio dell’Isis, il comandante in capo dell’aviazione russa, Viktor Bondarev ha smentito nuovamente le accuse di aver effettuato bombardamenti su obiettivi civili, nel corso delle operazioni russe nei cieli siriani.

La nuova precisazione arriva, probabilmente, come le precedenti dei giorni scorsi, in risposta alle accuse di Amnesty International, che aveva denunciato in un rapporto l’uccisione di centinaia di civili siriani a causa dei raid russi. L’Ong aveva accusato Mosca di aver commesso “crimini di guerra” durante i bombardamenti, in particolare nelle provincie di Homs, Idlib e Aleppo, nel corso della campagna aerea partita il 30 settembre scorso, anche con l’utilizzo di bombe a grappolo. Philip Luther, direttore di Amnesty Middle East and North Africa, aveva dichiarato che alcuni dei raid russi hanno centrato “aree residenziali senza alcun evidente obiettivo militare, ed anche strutture mediche, causando la morte ed il ferimento di civili". Amnesty ha quindi chiesto l’apertura di un’inchiesta indipendente su questo tipo di gravi violazioni. Tra le accuse della Ong c’è anche quella di aver centrato con tre missili, durante uno dei raid russi, un affollato mercato ad Ariha, nella provincia di Idlib, provocando la morte di 49 civili.

Sul rapporto edito da Amnesty si era quindi espresso il ministero della Difesa di Mosca, tramite Igor Konashenkov, definendo il testo come “molto vago” e respingendo al mittente le accuse sull’utilizzo di bombe a grappolo nei raid, che secondo la Difesa russa, sarebbero assenti dalla base aerea di Khmeimim, nella provincia di Latakia.

Oggi a replicare alle stesse critiche è il capo delle forze aerospaziali di Mosca, il quale ha ribadito che gli unici obiettivi che vengono colpiti dai raid russi in Siria sono obiettivi riconducibili a Daesh. “Posso affermare con onore e dignità che i miei piloti non hanno mai colpito né sfiorato obiettivi cosiddetti sensibili, quali scuole, ospedali o moschee”, ha affermato in diretta sul canale televisivo Russia-24 il generale Bondarev, citato da Ria Novosti.

Il generale russo ha proseguito ricordando che la capacità russa di limitare i danni collaterali dei raid è elevata grazie all’altissimo livello di coordinamento dell’aviazione di Mosca con il governo siriano e con l’intelligence di Damasco, che tempestivamente fornisce alle forze russe impegnate nei teatri di operazione tutte le informazioni necessarie per evitare di colpire obiettivi civili, aggiungendo, inoltre, che “l'operazione militare è stata pianificata al millimetro per evitare questo tipo di errori”.

L’obiettivo della campagna aerea di Mosca in Siria, ha ribadito infine Bondarev, è quello di fermare lo Stato Islamico e gli altri gruppi jihadisti, come Jabhat al Nusra.

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