Ricordate Anas Modamani, il profugo siriano che nel settembre 2015 divenne famoso per il selfie con Angela Merkel e divenne il simbolo vivente della politica tedesca delle porte aperte?
Ebbene, da allora quella foto ha fatto più volte il giro del mondo grazie al web e a sorpresa ha creato a Modamani parecchi grattacapi. Il migrante infatti, che ora ha vent'anni, un permesso di soggiorno in Germania valido fino al 2020 e un lavoro a Berlino, ha deciso di querelare Facebook perché quella foto tanto celebre viene regolarmente associata alle notizie sui terroristi islamici. Con cui lui non c'entra nulla.
È successo in occasione degli attentati di Bruxelles, si è ripetuto dopo la strage di Berlino, capita ogni volta che un caso di cronaca, anche minore, coinvolga qualche richiedente asilo. L'ultimo caso risale a poche settimane fa, quando sette giovani profughi hanno provato a dare fuoco ad un clochard proprio nella capitale tedesca. Nelle ore successive a quel gesto atroce, sui social network iniziò a circolare la foto di Modamani con la cancelliera e l'infamante didascalia: "Guardate! Nel 2015 la Merkel si faceva i selfie con uno dei colpevoli!"
La fake news è stata rilanciata decine di migliaia di volte e condivisa fra l'altro anche da un funzionario del partito anti-migranti di estrema destra Alternative fur Deutschland.
Ma ora, sostiene Anas, poiché Facebook si sarebbe rifiutato di rimuovere la notizia falsa, non c'è stata altra via che trascinare il social network e i calunniatori in tribunale. L'appuntamento è per il prossimo 6 febbraio davanti ai magistrati di Wurzburg.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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