Anche Der Spiegel contro Merkel sugli eurobond

Assist inatteso all'Italia dal settimanale tedesco Der Spiegel, che accusa il governo di Angela Merkel di avere un atteggiamento "gretto e vigliacco" sugli eurobond

Anche Der Spiegel contro Merkel sugli eurobond

Mentre il governo tedesco sembra essere sordo sugli eurobond, ipotesi che Berlino non vuole tenere in considerazione, c'è chi in Germania si schiera - a sorpresa - a favore della posizione dell'Italia. Lo fa nientemeno che il settimanale Der Spiegel con un editoriale del suo direttore, Steffen Klusmann, secondo il quale il rifiuto della Germania sugli eurobond "non è solidale", ed è "gretto e vigliacco". L'Europa, spiega il direttore del settimanale, è più di una mera alleanza di egocentrici: "non esistono alternative agli Eurobond in una crisi come questa". Il direttore del settimanale tedeschissimo - in passato mai stato troppo tenero con l'Italia - spiega che il governo di Angela Merkel sta commettendo un errore madornale. "Invece di dire onestamente ai tedeschi che non esistono alternative agli Eurobond in una crisi come questa - afferma il direttore di Der Spiegel -il governo Merkel fa intendere che ci sia qualcosa di marcio in questi eurobond. Ovvero, che in fin dei conti sarebbero i laboriosi contribuenti tedeschi a dover pagare, in quanto gli italiani non sarebbero capaci di gestire il denaro. Questa narrazione è stata usata talmente spesso dalla Cancelliera, che adesso ogni concessione a spagnoli e italiani potrebbe soltanto sembrare una sconfitta. Non avrebbe mai dovuto permettere che si arrivasse a questo, non fosse che per un sentimento di vicinanza e solidarietà".

Der Spiegel: "Berlino si può permettere gli eurobond"

Come sottolinea Der Spiegel, la pandemia ha colpito con particolare ferocia Spagna e Italia anche per via delle politiche di austerity che i due Paesi hanno dovuto applicare. "L'Europa - sottolinea Klusmann -sta affrontando una crisi esistenziale". Apparire come il guardiano del rigore finanziario in una situazione del genere è "gretto e meschino", afferma. Forse conviene ricordare per un momento, incalza il direttore del settimanale, "chi è stato a cofinanziare la ricostruzione della Germania nel Dopoguerra". Gli eurobond, prosegue Der Spiegel, sono obbligazioni comuni emesse da tutti i paesi dell'Euro e non un’elargizione. Hanno il vantaggio di essere considerati"un investimento sicuro, in quanto gli stati con una buona reputazione come la Germania risultano responsabili anche per i debitori meno solidi, come l'Italia". Questo, osserva la testata tedesca, "rende i prestiti un po' più costosi per la Germania, ma notevolmente più economici per l'Italia. Berlino se lo può permettere, mentre Roma, se fosse lasciata sola, presto non sarebbe più in grado di prendere in prestito denaro sul mercato finanziario, dato che i tassi di interesse sarebbero troppo alti".

"Puntare sui coronabond"

Sarebbe quindi più onesto ed efficace, afferma Der Spiegel, "accogliere l’ultima proposta francese, che sembra trovare anche il consenso degli scettici degli Eurobond: i coronabond. Si tratta di titoli di Stato europei limitati nel tempo e legati a uno scopo ben preciso: far fronte alla pandemia". Darebbero un chiaro segnale "ai mercati finanziari, ma anche ai cittadini europei". Sarebbe la prova, sottolinea il settimanale, che non ci abbandoniamo l'un l'altro in tempi di grande bisogno. Ma la posizione di Der Spiegel non è isolata in Germania. Appelli a favore del nostro Paese in Germania sono giunti anche dai i colossi dell'auto come Volskwagen, Daimler (Mercedes) e Bmw, che hanno chiesto alla cancelliera Angela Merkel di lavorare ad un pacchetto di interventi europei per uscire dalla crisi.

I rispettivi amministratori delegati hanno ribadito un concetto molto importante: fino a quando le fabbriche italiane e spagnole di componentistica non riapriranno sarà praticamente impossibile assemblare in modo continuativo automobili le automobili tedesche.

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