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Armi d'assalto e cinture esplosive così ha agito il commando a Tunisi

Erano in abiti civili e sono arrivati al museo in metropolitana, ma i membri del commando erano addestrati all'uso di armi sofisticate. Sostieni il reportage

Armi d'assalto e cinture esplosive così ha agito il commando a Tunisi

Imbracciavano armi sofisticate e kalashnikov. Indossavano cinture esplosive su abiti civili, tuta, jeans e scarpe di marca per sfuggire ai controlli ed entrare nel parlamento tunisino.

Sono stati però Hatem Khachnaoui (35 anni) e Yassine Laabidi (21) a prendere in ostaggio diversti turisti nel Museo del Bardo a Tunisi. Sono stati uccisi in un blitz delle forze dell'ordine tunisine, ma il bilancio delle vittime "sarebbe potuto essere molto più alto", come ha confermato il ministro degli Interni Najem Gharsalli. Laabidi, tra l'altro, era noto alla polizia ed era stato già segnalato e seguito dai servizi dell’ordine, mentre l'altro era scomparso da tre mesi dalla sua città e s’era di recente messo in contatto con i suoi familiari utilizzando un cellulare con sim irachena.

Kachnaoui e Laabidi erano entrambi originari di Sbetla, nel governatorato centro-occidentale di Kasserine. Erano rientrati in Tunisa dalla Libia il 28 dicembre scorso, dopo aver combattuto con il sedicente Stato islamico (Isis) in Siria. Prima di arrivare in Siria, almeno uno di loro, Kachnaoui, aveva trascorso un altro periodo in Libia, in un campo di addestramento dell’Isis. Rientrati in patria, i due si erano nascosti nella città di Ettahrir, non lontano da Tunisi, presso un commerciante che come loro militava per il gruppo Okba Ibn-Nafaa, copertura di una cellula del gruppo jihadista Ansar al-Sharia. I due terroristi sarebbero arrivati ieri al museo del Bardo in metropolitana e vi sarebbero entrati da un ingresso posteriore non sorvegliato, con l’intento di raggiungere la vicina sede del Parlamento. Non indossavano, come è stato detto all’inizio, uniformi militari.

Kachnaoui, tra l'altro, sarebbe stato un militante del partito islamico Ennahda, membro della coalizione di governo, e sul suo profilo Facebook avrebbe pubblicato foto che lo ritraggono a pranzo insieme a un noto imam tunisino, Abdelfattah Mourou, considerato un moderato.

Il sito Tunisie-Secret sottolinea come la vicinanza dell’attentatore a Ennahda sia imbarazzante per il partito e azzarda l’ipotesi che siano stati proprio alcuni suoi militanti a cancellare la pagina Facebook di Kachnaoui.

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