Una donna incinta è stata in questi giorni arrestata in Australia, nello Stato di Victoria, con l’accusa di avere promosso su Facebook una protesta contro le restrizioni anti-contagio. Il fermo della 28enne Zoe Buhler, residente nei pressi della città di Ballarat, è avvenuto nella sua abitazione, davanti al proprio convivente e ai due bambini della prima, ed è stato oggetto di un video poi diffuso su Internet. Lei è la quarta persona, nello Stato citato, ad essere arrestata e accusata di istigazione, con le autorità locali che stanno attuando la linea dura contro chiunque inciti a violare le regole anti-Covid.
La 28enne incinta, nei giorni precedenti il suo arresto, aveva pubblicato su Facebook un messaggio che esortava gli abitanti di Victoria a protestare contro le misure di prevenzione messe in atto dal governo dell’entità federata. Il proprio invito incendiario, successivamente cancellato, recitava: “Come alcuni di voi avranno notato, il governo sta adottando misure estreme e tattiche intimidatorie attraverso i media per impedire la protesta di Melbourne. Qui a Ballarat possiamo dare voce a coloro che sono in confinamento. Possiamo essere ascoltati e, si spera, fare la differenza!”.
La pubblicazione sul web di tali frasi ha quindi attirato sulla donna le attenzioni della polizia statale, con gli agenti che si sono infine precipitati a casa della stessa per ammanettarla con l’accusa di avere pianificato una protesta contro gli ordini delle autorità. Il fermo della Buhler è stato allora ripreso dall’obiettivo di una videocamera, con conseguente pubblicazione sul web, avvenuta mercoledì, del clip dell’arresto della ventottenne.
Nel video in questione si notano degli agenti che, dopo avere sequestrato alla cittadina australiana computer e altri apparecchi elettronici, la ammanettano davanti al suo fidanzato e ai due figli piccoli, mentre lei, in preda all’angoscia, prova a dissuadere gli agenti dall’arrestarla rimarcando di essere in dolce attesa: “Non ho idea del perché voi lo stiate facendo. I miei due figli sono qui. Ho un'ecografia tra un'ora. Sarò felice di eliminare il post. Non capisco davvero cosa ho fatto di sbagliato. Questo è ridicolo. Non mi sono resa conto che stavo facendo qualcosa di sbagliato”.
Meanwhile, in Melbourne...
— Rita Panahi (@RitaPanahi) September 2, 2020
Pregnant mum arrested in front of her children & all her devices/computers seized because of a Facebook post about a proposed lockdown protest..
pic.twitter.com/CuFyQzwxHp
La ripresa, condivisa su Internet da numerosi utenti, ha quindi infiammato il dibattito politico australiano, con il deputato federale del Partito liberale Craig Kelly, convinto oppositore delle restrizioni anti-contagio, che ha condannato l’arresto della Buhler bollandolo come un fatto di cronaca che “ti aspetteresti di vedere nella Germania nazista”.
La polizia dello Stato di Victoria, malgrado le polemiche esplose dopo il fermo della ventottenne incinta, ha messo in chiaro di non avere alcuna intenzione di mandare in soffitta la linea dura contro chi, come la donna citata, esorta alla violazione delle regole
sanitarie. Tramite un comunicato, le forze di sicurezza locali hanno di conseguenza avvertito i cittadini di avere avviato un'indagine “sulla pianificazione e sull’incoraggiamento di attività di protesta a Ballarat”.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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