Coronavirus

La mezza retromarcia dell'Austria: "Qui niente lockdown per i non vaccinati"

Le regioni dell'Alta Austria e di Salisburgo, almeno per il momento, hanno scelto di non attuare il famigerato lockdown per le persone che non hanno ricevuto il vaccino

Austria, niente lockdown per non vaccinati in Alta Austria e Salisburgo

Tutti i riflettori erano puntati sull'Austria dove, a partire dall'8 novembre, è entrato in vigore il lockdown per i non vaccinati. C'era molta curiosità per capire quale impatto avrebbe avuto la misura sulla popolazione austriaca.

Semaforo rosso in Alta Austria e Salisburgo

Dopo i primi effetti desiderati, lunghe code all'esterno degli hub vaccinali e fiammata nelle vaccinazioni, sono emersi anche i primi nodi spinosi. Le regioni dell'Alta Austria e di Salisburgo, almeno per il momento, hanno scelto di non attuare il famigerato lockdown per le persone che non hanno ricevuto il vaccino. La decisione è arrivata al termine del vertice d'urgenza tra il ministro della Salute, Wolfgang Mueckstein (Verdi) e i governatori dei due Laender, Thomas Stelzer (Alta Austria) e Wilfried Haslauer (Salisburgo).

La mossa ha destato parecchie perplessità, visto e considerando che nei suddetti Laender austriaci lo scenario epidemiologico è da bollino rosso. Numeri alla mano, la situazione dei contagi da Covid-19 è può essere definita drammatica. Haslauer, nel corso della conferenza stampa, ha detto di essere contrario ad un lockdown, seppur limitato ai non vaccinati. "Sono contrario ad un lockdown anche perchè abbiamo la possibilità della vaccinazione", ha dichiarato il governatore aggiungendo che "il lockdown per persone non vaccinate è difficile, se non addirittura impossibile, da controllare". Secondo il presidente del Salisburgo, inoltre quattro aree devono essere lasciate aperte per i vaccinati e sono, "istruzione, vendita al dettaglio, ristorazione e industria alberghiera".

Le proposte alternative

Ricapitolando, Vienna ha optato per l'extrema ratio contro i non vaccinati. Il ministro Mieckstein ha proposto di introdurre il lockdown nell'Alta Austria e a Salisburgo. Sembrava questione di ore per entrambe le regioni, ma la fumata bianca non è ancora arrivata in quel di Salisburgo a causa del governatore Haslauer. Quest'ultimo vuole fare affidamento su altre misure.

Secondo quanto riportato da Kurier, a detta di Haslauer i provvedimenti anti contagio non dovrebbero essere attuati soltanto sulla base della "verità virologica". "Dobbiamo garantire che nel complesso si prenda la giusta direzione", ha affermato, facendo notare l'impossibilità del tenere le persone rinchiuse per evitare che vengano infettate rischiando però che le stesse soffrano di depressione e altre patologie.

Attenzione però, perché il governatore non ha alcune intenzione di lasciare via libera alla circolazione del virus. Haslauer ha provato a formulare delle proposte concrete. Quali? In primis promuovere molto di più la vaccinazione all'interno del Paese, quindi ampliare l'obbligatorietà di indossare la mascherina protettiva. Nei prossimi giorni ci saranno tuttavia nuovi colloqui tra autorità ed esperti sulla possibilità di introdurre un blocco per le persone non vaccinate anche a Salisburgo. Ricordiamo che in questa area ci sono attualmente 165 persone contagiate da Covid in ospedale, 25 delle quali in terapia intensiva. Da Vienna, intanto, il cancelliere austriaco Alexander Schallenberg ha scongiurato l'ipotesi di un lockdown nazionale o locale per i vaccinati.

"Non vedo un lockdown per vaccinati, eventualmente se la situazione non cambierà ci sarà un lockdown per non vaccinati", ha spiegato.

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