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Bce, la Bundesbank attacca Draghi: "Ora ha oltrepassato il limite"

Levata di scudi contro il governatore. Sul piede di guerra non solo i "falchi" ma anche le "colombe" a lui vicine: "Quelle misure non erano necessarie"

Bce, la Bundesbank attacca Draghi: "Ora ha oltrepassato il limite"

"Mario Draghi ha davvero oltrepassato il limite". L'attacco dalle colonne della Bild è violentissimo e arriva dal presidente della Bundesbank, Jens Weidmann, il giorno dopo che il consiglio direttivo della Bce ha approvato un taglio dei tassi sui depositi di 10 punti base, il riavvio del Quantitative easing e nuove condizioni più favorevoli per i prestiti a lungo termine alle banche. Il numero uno della banca centrale tedesca non è l'unico ad essersi scagliato contro il governatore. Anche Robert Holzmann, fresco presidente della Banca d'Austria, e l'omologo olandese Klaas Knot hanno sollevato pesantissime critiche sull'effettiva necessità delle misure approvate ieri.

L''opposizione "rigorista" ha levato gli scudi. Anche all'interno del consiglio direttivo della Banca centrale europea. Sebbene Draghi abbia parlato sì di "posizioni diverse" ma anche di una "chiara maggioranza" che non avrebbe reso necessario sottoporre il nuovo Qe al voto, una fonte interpellata da Afp e un'altra sentita dallo Spiegel hanno svelato che una "decina" dei 25 membri che compongono il consiglio si sarebbe opposta al nuovo bazooka. Oltre a tagliare il tasso sui depositi da -0,40% a -0,50% e a varare una nuova serie di maxi-prestiti Tltro alle banche, l'istituto di Francoforte ha riattivato gli acquisti di asset che da novembre riprenderanno al ritmo di 20 miliardi di euro al mese. Secondo Holzmann, l'idea che i nuovi stimoli possano essere un errore "ha attraversato la mente di alcune persone" nel consiglio della Banca centrale. "Ed è sicuramente passata per la testa anche a me", ha spiegato all'agenzia Bloomberg. Una posizione ancora più netta l'hanno presa sia Knot, secondo cui ci sono "validi motivi per dubitare dell'efficacia" delle nuove misure, sia Weidmann, secondo cui "un pacchetto di tale portata non era necessario".

Tra i malpancisti, secondo la fonte sentita dall'Afp, non ci sarebbero solo i soliti "falchi" come Weidmann, ma anche alcune "colombe" che sono sempre state considerate vicine a Draghi, come il governatore della Banca di Francia, François Villeroy de Galhau, e Benoît Coeuré, membro del comitato esecutivo e conoscitore dei mercati. Al governatore della Bce rinfacciano di aver forzato il rapporto in cui i consulenti interni di Francoforte hanno respinto il nuovo Qe perché in un momento come questo rischia di dare un "vantaggio limitato" alla crescita dell'Eurozona e hanno consigliato da preservarlo per "periodi più difficili". In realtà, secondo un rapporto dell'agenzia di rating Standard & Poor's, il nuovo pacchetto di stimolo eviterà all'economia europea di andare a sbattere nonostante sia ormai arrivato "al limite" dei tassi negativi.

Il fronte più duro contro Draghi, che lascerà il proprio incarico il prossimo 31 ottobre, è sicuramente in Germania. Qui la sua popolarità è ai mimimi. Questa mattina la Bild lo ha ribattezzato "conte Draghila" sfoderando un fotomontaggio che mette i canini aguzzi e il mantello rosso addosso al presidente della Bce. L'accusa che gli rivolge la stampa tedesca è di drenare i risparmi dei tedeschi con i tassi ai minimi.

"L'orrore per i risparmiatori tedeschi continua: il capo della Bce Mario Draghi (72 anni) vuole inasprire la politica del tasso di interesse anche se è già a zero - si legge sulla Bild - Draghila succhia e svuota i nostri conti, durante il suo mandato abbiamo perso miliardi".

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