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Berlino, blitz della polizia sulle tracce dei complici del terrorismo

Irruzione nella moschea di As-Sahaba: l'imam è sospettato di aver finanziato combattenti jihadisti in Siria

Berlino, blitz della polizia sulle tracce dei complici del terrorismo

Martedì mattina la polizia tedesca ha fatto irruzione in diversi edifici di Berlino nel corso di un'indagine sul terrorismo di matrice islamica fondamentalista. Secondo quanto rivelato dalle autorità tedesche, la polizia federale, insieme ai servizi di intelligence e ad alcuni reparti speciali, starebbe seguendo una pista che, dalla capitale tedesca, porta fino in Siria. Sembra infatti che dalla Germania partano trasferimenti di denaro atti a finanziare azioni terroristiche in Medio Oriente.

Le forze dell'ordine hanno fatto un blitz anche nella moschea di As-Sahaba. L'imam locale Ahmad A., di 45 anni, di cui non è stato rivelato il cognome, è sospettato di aver finanziato atti di terrorismo inviando denaro ad “un combattente jihadista in Siria per l'acquisto di equipaggiamento militare”.
Durante i blitz non sono stati portati a termine arresti, ma, come ha raccontato il pubblico ministero tedesco, le irruzioni di martedì mattina si sono rivelate fondamentali per il proseguimento delle indagini. Nella moschea sono stati rinvenuti diversi cd, chiavette usb, denaro contante per il valore di 16mila euro e due "articoli vietati", la cui natura non è stata meglio specificata. Sono stati dispiegati circa 100 agenti che hanno collezionato prove utili durante tutta la mattinata.

Situata nel quartiere di Wedding, tra i più poveri e multietnici di Berlino, la moschea di As-Sahaba era già da tempo tenuta sotto controllo dalle forze di intelligence tedesche. Secondo il quotidiano locale Berliner Morgenpost, l'imam Ahmad A., conosciuto anche con lo pseudonimo di Abul Baraa, sarebbe un punto di riferimento per la comunità salafita radicale che frequenta la moschea.

La moschea è stata fondata nel 2010 da Reda Seyam, tedesco di origini egiziane. Secondo lo stesso quotidiano, Seyam avrebbe in seguito preso parte ad un attacco terrorista a Bali, in Indonesia.

Inoltre, dopo aver lasciato la Germania, egli si sarebbe recato in Siria per operare come “ministro” del sedicente Stato islamico.

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