Si delinea la squadra di governo di Joe Biden, e quanto meno in politica estera e sicurezza, sembra avere le sembianze di un Obama-ter. Lo staff del presidente eletto ha confermato la sua intenzione di annunciare nelle prossime ore alcune posizioni chiave del suo governo. A partire da quelle più rilevanti sul fronte diplomatico, con la nomina di Anthony Blinken come segretario di Stato, Jake Sullivan come consigliere per la Sicurezza nazionale e Linda Thomas-Greenfield come ambasciatrice all'Onu. E fonti do stampa suggeriscono che avrebbe scelto l'ex presidente della Fed Janet Yellen per il Tesoro (con Wall Street che festeggia alla notizia).
Decisioni che mostrano la chiara spinta di Biden a un riposizionamento dell'America sui vecchi schemi delle relazioni internazionali. Blinken, che secondo Biden avrà la responsabilità di rilanciare gli Stati Uniti sul palcoscenico della democrazia mondiale, è stato suo consigliere per la sicurezza nazionale quando era vice presidente, per poi essere nominato vice segretario di stato sotto Barack Obama. Laureato ad Harvard, è entrato in politica alla fine degli anni Ottanta e ha iniziato la sua carriera al dipartimento di Stato nel corso dell'amministrazione Clinton. E quando il prossimo inquilino della Casa Bianca era senatore, Blinken è stato direttore dello suo staff alla commissione per gli affari esteri. Legato a doppio filo alla politica estera di Obama è anche Sullivan, ex consigliere per la sicurezza nazionale di Biden quando era vice presidente e vice capo di gabinetto di Hillary Clinton mentre era segretario di stato. Quattro anni fa, invece, è stato il suo consigliere politico quando era la candidata democratica a Usa 2016. Inoltre, secondo Cbs, ha fatto parte del gruppo di funzionari americani che si sono incontrati segretamente con i colleghi iraniani nel 2013 per avviare i colloqui che due anni dopo hanno portato alla firma dell'accordo sul nucleare con Teheran.
Anche colei che Biden ha scelto come prossima ambasciatrice all'Onu è una veterana della diplomazia, con buona pace di chi sperava in una nomina più audace, ad esempio come l'ex candidato alle primarie Pete Buttigieg. Il presidente eletto, invece, ha preferito virare su Thomas-Grienfield, che ha ricoperto posizioni agli esteri dai tempi di Ronald Reagan, tra cui quella di ambasciatrice in Liberia e di vice segretario di Stato per gli affari africani dal 2013 al 2017. Biden è pronto a confermare le sue opzioni pure per altre tre caselle di peso. Avril Haines, ex vice direttrice della Cia ed ex vice consigliera per la sicurezza nazionale, sarà nominata direttrice della National Intelligence, prima donna a guidare la comunità degli 007 Usa. E ancora l'ex titolare di Foggy Bottom (nel secondo mandato di Obama) John Kerry avrà il ruolo di inviato speciale per il clima, mentre l'avvocato cubano-americano Alejandro Mayorkas sarà il capo della sicurezza interna, dipartimento di cui è già stato vice nella seconda amministrazione Obama.
Donald Trump, intanto, non arretra di un passo neanche di fronte alle ripetute sconfitte in tribunale. Il presidente continua a sostenere di aver vinto le elezioni e parla di centinaia di migliaia di voti illegali, mentre il suo staff ha presentato un nuovo appello in Pennsylvania.
Intanto, però, il comitato deputato alla verifica dei voti in Michigan ha certificato la vittoria di Biden. Il board degli esaminatori ha votato 3 a 1 a favore della vittoria del candidato demo, che è risultato in testa di circa 154mila, aggiudicandosi i 16 grandi elettori dello Stato.
Trump, comunque starebbe già guardando avanti, annunciando la volontà di ricandidarsi nel 2024, che potrebbe rendere pubblica il mese prossimo. The Donald, insomma, non ha alcuna intenzione di abbandonare la scena pubblica.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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