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Blindati dall'America per sostenere la battaglia dei curdi in Siria

Non solo armi e munizioni: così aumenta il sostegno di Washinton alle milizie

Blindati dall'America per sostenere la battaglia dei curdi in Siria

Maggiore supporto alla lotta dei curdi contro l'Isis. È questa l'indicazione che sembra arrivare dalla Siria, dove per la prima volta - scrive la Reuters, citando un anonima fonte militare - sono arrivati veicoli blindati, in quello che viene definito come un progresso significativo nel sostegno che l'America garantisce alla lotta delle milizie.

Se fino a oggi ai curdi erano state fornite soltanto munizioni e armi leggere per contrastare - efficacemente - l'avanzata dell'Isis, con il sostegno della coalizione internazionale, ora qualcosa si muove, nell'ambito della battaglia per la riconquista di Raqqa, dal 2014 capitale de facto del sedicente Stato islamico.

La prossima fase della campagna servirà a bloccare le ultime vie di accesso a Raqqa, compresa quellache porta a Deir Azzor, altra roccaforte jihadista. Le milizie curde, che controllano un'ampia fascia di territorio nel Nord della Siria, dovrebbero avere un ruolo importante nella strategia di Trump per la soluzione della questione Isis. Un punto che non piace ad alleati regionali come la Turchia.

Nell'ultimo incontro del Consiglio di sicurezza nazionale, Erdogan ha indirettamente invitato l'America a smettere di armare i curdi, che sono considerati da Ankara membri di un gruppo terroristico. Primi segnali di apparente dissenso tra i leader di Washington e Ankara, con la Turchia che nei giorni scorsi ha criticato anche la scelta del "bando" ai Paesi musulmani, ma che gli analisti ritengono potrebbe avere meno problemi a dialogare con Trump piuttosto che con il predecessore Obama.

Il Pentagono sostiene, intanto, che la politica americana nei confronti dei curdi non è cambiata e che i veicoli sono stati inviati alla Syrian Arab Coalition, parte dell'alleanza (Sdf) che combatte contro l'Isis. Un termine che ha ben poco senso al di fuori del linguaggio della diplomazia.

A farla da padrone, nel nord della Siria, sono ancora le milizie curde.

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