Blocchi di cemento davanti al ristorante no vax in Svizzera: arrestati i titolari

Nella località di Zermatt, in Svizzera, la polizia ha deciso di agire con il pugno di ferro contro uno dei più noti ristoranti della città

Blocchi di cemento davanti al ristorante no vax in Svizzera: arrestati i titolari

Le norme contro il Covid sono particolarmente severe anche in Svizzera dove, probabilmente, vengono fatte rispettare con maggiore rigidità. Ne sa qualcosa il titolare di un ristorante di Zermatt, nota località turistica invernale del cantone Vallese, dove i titolari sono stati arrestati e l'ingresso del locale bloccato con grossi blocchi di cemento da parte della polizia. La misura è arrivata dopo ripetute violazioni da parte dei titolari di consentire l'ingresso ai soli titolari del Green pass, come prevedono le attuali norme della Confederazione elvetica. Ma, in Svizzera, il tribunale ha dato ragione ai titolari dell'attività.

Da qualche settimana, infatti, il governo centrale di Berna ha deciso di introdurre misure maggiormente restrittive per far fronte a un possibile nuovo incremento dei casi di coronavirus. Tra queste c'è anche il Green pass per partecipare alla vita sociale, che comprende ristoranti, palestre, cinema e locali di tutti i cantoni. Il governo di Berna ha deciso di percorrere la strada italiana per spingere maggiormente alla vaccinazione, in un Paese che, per tradizione, non è particolarmente avvezzo alle vaccinazioni. Così come in Italia, anche in Svizzera ogni settimana i manifestanti no Green pass scendono in piazza per protestare contro il governo che ha introdotto la misura e tra i disobbedenti c'erano anche i titolari del ristorante Walliserkanne, molto noto a Zermatt. In più occasioni hanno dichiarato di non voler chiedere il passaporto verde ai loro clienti e così, dopo qualche richiamo, la polizia è intervenuta con la misura più drastica.

La chiusura del locale, però, non è bastata a far desistere i gestori del Walliserkanne, che col locale chiuso hanno organizzato aperitivi davanti all'ingresso. Davanti a questa provocazione, le autorità hanno deciso di intervenire con l'arresto della famiglia che lo gestisce. E, per evitare altre azioni, la polizia ha deciso di impedire l'accesso al locale sbarrandone l'ingresso con enormi blocchi di cemento.

Tuttavia, il tribunale del riesame ha ritenuto che la misura dell'arresto per i titolari del ristorante non è giustificata e, per di più, ha ordinato la rimozione dei blocchi di cemento. Tuttavia, la Corte ha confermato le violazioni e come pena ha imposto la sospensione della licenza, ordinando che il ristorante non venga riaperto.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica