Boris Johnson può sospendere il Parlamento. La mossa era stata approvata dalla Regina Elisabetta II, ma ora è arrivata la disposizione ufficiale dell'Alta Corte, che sancisce così la possibilità di bloccare tutto per un mese e più. Al premier britannico la procedura serve per accelerare l'hard Brexit. Uscire entro il 31 ottobre è l'obiettivo dichiarato. Farlo senza un previo accodo con l'Unione europea è, invece, il vero banco di prova del mandato del leader dei Tories. E l'opposizione guidata dai labouristi potrebbe doversene fare una ragione in tempi brevi. Nonostante la venuta meno della maggioranza conservatrice presso la Camera dei Comuni.
Lo scenario disegnato dal primo ministro del Regno Unito, adesso, dovrà attendere le disposizioni della Corte suprema, ma, almeno i giudici londinesi, hanno comunicato come, da un punto di vista giuridico, il tutto possa essere ritenuto valido. Stando pure a quanto riportato dall'Agi, infatti, non si tratta di un "abuso di potere illegale", come aveva sostenuto Gina Miller, che è la donna che ha tentato di porre un freno all'iniziativa sovranista dell'uomo che è stato eletto qualche mese fa. La legge anti no deal, quella approvata per evitare che Johnson riuscisse nei suoi intenti, potrebbe essere scavalcata dalla chiusura del Parlamento. Manca, infatti, l'ultimo passaggio alla Camera dei Lord.
A stretto giro è arrivato un commento del premier finlandese Annti Rinne, che al momento ricopre pure la carica di presidente del Consiglio dell'Unione europea, in virtù della rotazione tra nazioni che è prevista per quella carica.
Il socialista, stando a quanto si apprende sulla Lapresse, ha fatto capire come l'ipotesi di una Brexit vincolata ad un accordo con le istituzioni sovranazionali dell'Ue sia da escludere. Almeno per le fasi correnti. Nonostante la legge anti no deal, quindi, Johnson potrebbe portare a casa la partita.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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