L’orrore delle fosse comuni, dopo New York, si materializza anche in Brasile, sempre nel pieno dell’emergenza coronavirus. Sono state infatti diffuse in questi giorni le immagini raccapriccianti di giganteschi cimiteri realizzati scavando la terra in fretta e furia per sistemarvi le salme dei morti di Covid, in costante aumento. Finora, il Paese sudamericano ha registrato 43.592 casi di contagio e 2.769 cittadini deceduti a causa dell’infezione incriminata, il tutto mentre il presidente Bolsonaro continua a minimizzarne i rischi per la salute pubblica e invoca la fine delle restrizioni prudenziali.
A suscitare lo sdegno e l’apprensione dell’opinione pubblica della nazione lusofona sono state, fa sapere il Sun, delle recenti istantanee di sterminate distese di fosse comuni ricavate nella nuda terra apposta per ricevere i corpi dei pazienti stroncati dal coronavirus.
Il primo immenso luogo di sepoltura balzato agli onori della cronaca è ubicato nell'ovest del Paese. Tale luogo, che viene ampliato in continuazione a causa della crescita incontrastata delle morti da Covid, si trova, spiega la testata britannica, a Manaus, nello Stato di Amazonas.
Il cimitero per le vittime dell’infezione, precisa il quotidiano, è stato realizzato all’interno di un camposanto cittadino denominato Parque Taruma.
Lo spaventoso e costante incremento dei decessi da contagio è simboleggiato dal fatto, denuncia il tabloid londinese, che, fino a qualche settimana fa, si inumavano lì 30 cadaveri di pazienti al giorno, mentre adesso il numero di sepolture quotidiane sarebbe drammaticamente cresciuto.
Attualmente avrebbero appunto luogo a Parque Taruma 120 inumazioni al giorno, a dimostrazione della sempre più alta letalità e contagiosità del morbo.
Per seppellire i propri cari all’interno della distesa di fosse comuni che caratterizza oggi il panorama di Manaus, i parenti dei defunti, rimarca il Sun, devono attenersi a rigide prescrizioni procedurali.
Soltanto cinque familiari della persona da inumare possono accedere al camposanto e procedere così all’interramento, purché rispettino tutti la distanza interpersonale di sicurezza.
Le autorità locali hanno difeso con forza la scelta di ricavare nel terreno di Parque Taruma delle fosse aggiuntive per gli individui uccisi dal coronavirus, affermando, riferisce la testata britannica, di essersi ispirati a decisioni già prese a livello internazionale.
Il sindaco di Manaus Arthur Virgilo, citato dal medesimo giornale, ha poi rivelato che il 36,5% delle persone decedute finora in quel territorio per colpa dell’infezione sarebbero “morte in casa”.
Stanno circolando in Brasile anche altre istantanee di tombe realizzate alla bell'e meglio per sistemarvi soggetti stroncati dall'epidemia. Queste altre foto riguardano il distretto di Vila Formosa, a San Paolo. Anche lì sono infatti in corso lavori urgenti per dare una sepoltura agli individui caduti per colpa del morbo.
Lo sdegno causato dalla diffusione delle foto di Parque Taruma si sta mescolando alle feroci contestazioni all’indirizzo del presidente Jair Bolsonaro, criticato per la sua continua sottovalutazione dei rischi legati al Covid.
Domenica scorsa, il leader nazionalista in persona è sceso in piazza a Brasilia a sostegno di alcuni manifestanti che invocavano la fine delle restrizioni precauzionali varate da molti
governatori delle entità federate.Durante quella uscita pubblica in mezzo alla folla, il capo dello Stato non indossava alcuna mascherina sul volto e ha inoltre ripetutamente “tossito” senza coprirsi la bocca.
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