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Bufera sul college femminista: violentata e poi indotta al silenzio

Il Lady Margaret Hall, noto collegio dell'Università di Oxford, è ora nell'occhio del ciclone per un caso di violenza sessuale. La studentessa denuncia di essere stata indotta a tacere

Bufera sul college femminista: violentata e poi indotta al silenzio

Nel Regno Unito è scoppiato lo scandalo del Lady Margaret Hall, un noto college di Oxford fondato nel lontano 1879 per consentire un'istruzione anche alle donne (la struttura fu aperta anche agli uomini solo nel 1979). Conosciuto per essere uno dei baluardi del femminismo, un'istituto che ha accolto personalità come Eliza Manningham-Buller (primo capo donna dell'MI5) e Benazir Bhutto (primo ministro del Pakistan), il Lady Margaret Hall, college dell'Università di Oxford, è finito ora al centro di una bufera per un grave fatto di negligenza nei confronti di una studentessa vittima di violenza sessuale.

La giovane ha infatti raccontato di essere stata stuprata nella sua stanza al collegio. Un compagno di studi si sarebbe introdotto nella sua camera e le avrebbe usato violenza, ma malgrado le indagini condotte dalla polizia, nulla è stato fatto per fare luce sul caso. Non solo. Subito dopo la denuncia dell'avvenuta violenza, il personale dell'istituto avrebbe discriminato la studentessa, colpevole di aver parlato.

Non proprio la condotta che ci si sarebbe attesi da un collegio nato per garantire la parità di genere e permettere un'istruzione anche alle donne. Il Lady Margaret Hall non ha voluto accollarsi alcuna responsabilità, e solo questa settimana ha accettato di risarcire i danni e le spese legali della ex studentessa.

"Non ci sono parole per descrivere quello che Lady Margaret Hall mi ha fatto e non sarà mai qualcosa che riuscirò a dimenticare, come mi è stato detto più volte da diversi membri dello staff", ha dichiarato la giovane, rimasta anonima, al Times. "Ho perso il conto delle persone che hanno cercato di farmi tacere, spaventarmi, minacciarmi e minare la mia credibilità". Sono anni che la vittima conduce una battaglia contro il Lady Margaret Hall, affinché il college si decida ad ammettere le proprie responsabilità. Dopo tanto tempo, finalmente, l'istituto si è deciso a pagare danni e spese legali.

La giovane sostiene di essere stata violentata nella sua stanza di collegio dal proprio fidanzato, suo compagno di studi. La coppia era in crisi e una notte, mentre la ragazza dormiva, lui sarebbe entrato nella sua camera, completamente ubriaco, e l'avrebbe stuprata. Alla vittima sono serviti sei mesi per trovare la forza di denunciare l'accaduto alle autorità del college ma, a parte una sospensione per il colpevole, nulla è stato fatto. Anzi. Il preside di allora, l'ex direttore del The Guardian Alan Rusbridger, avrebbe in ogni modo cercato di spingere la giovane a non denunciare, così da preservare l'integrità dell'istituto. Alla giovane sarebbe addirittura stato chiesto di firmare un documento nel quale si impegnava a non fornire alcuna informazione sul caso alla polizia o ai media, pena l'espulsione.

Georgina Calvert-Lee, l'avvocato che rappresenta la studentessa, ha affermato che sono tanti i casi di studenti e giovani accademici che si trovano a vivere vicende simili e sono costretti a tacere a causa della minaccia di azioni disciplinari.

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