L’emergenza coronavirus è arrivata in questi giorni anche in California, togliendo la vita a una persona e spingendo le autorità del Golden State a dichiarare lo stato d’emergenza. La vittima in questione del Covid-19 era un settantunenne con problemi di salute e, a causa di questo decesso, gli individui morti finora in territorio americano per colpa del morbo salgono a undici. Proprio al fine di contrastare l’epidemia, il Congresso ha ultimamente approvato uno stanziamento d’urgenza di 8,3 miliardi di dollari.
La dichiarazione dello stato d’emergenza in California, riporta oggi La Stampa, è stata ufficializzata direttamente dal governatore locale, il democratico Gavin Newsom. Egli, nel corso di un incontro con i media, ha appunto annunciato, come reazione al recente decesso dovuto a coronavirus, misure straordinarie, compreso un allentamento di alcuni standard regolatori, dirette a facilitare gli interventi delle istituzioni di Sacramento nello scongiurare il propagarsi dei contagi.
In base alla ricostruzione fatta dal quotidiano torinese, la vittima californiana del Covid-19 sarebbe stata a bordo di una nave da crociera tra l’11 e il 21 febbraio scorsi. Tale imbarcazione aveva effettuato, in quel periodo, un viaggio lungo la costa del Messico, per poi essere bloccata dalle autorità americane al largo della baia di San Francisco.
La nave è infatti attualmente tenuta in isolamento dal governo Usa poiché sarebbero stati individuati lì ventuno casi, ossia undici passeggeri e dieci membri dell’equipaggio, proprio di coronavirus.
Sempre nel Golden State, i soggetti che presentano sintomi accertati della malattia partita da Wuhan sarebbero ormai trentatré e ciò renderebbe la California, a detta delle stime fatte dal medesimo giornale, l’entità federata dove oggi si trovano più persone infette.
Mentre gli Stati Uniti fanno i conti con un numero crescente di contagi e di decessi per Covid-19, il resto del mondo cerca di limitare il propagarsi del morbo imponendo misure draconiane per rendere effettive quarantene e coprifuochi.
Ad esempio, nella città cinese di Tianjin, evidenzia La Stampa, le autorità stanno provvedendo a erigere la cosiddetta “grande muraglia blu”, diretta a dividere alcuni quartieri della metropoli abitata da quindici milioni di anime. Tale muraglia sarebbe un complesso di sbarramenti intesi a impedire gli spostamenti delle persone da un sobborgo cittadino all’altro e a rafforzare così la quarantena in vigore nella grande area urbana.
Oltre a causare allarmismo e angoscia in tutto il mondo, la minaccia del Covid-19 sta però anche favorendo la distensione tra le due Coree.
Il regime di Pyongyang, riferisce la testata torinese, ha infatti inviato di recente una lettera al leader di Seoul Moon Jae-in per dare conforto al popolo sudcoreano, colpito pesantemente dal coronavirus. Lo stato d'emergenza è stato proclamato anche in Florida e nello stato di Washington.
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