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Lotta al terrorismo islamico. Si rinsalda l'asse Usa-Gb

Cameron a Washington. "Velenosa e fanatica ideologia". Obama: "Aiuteremo la Francia a fare giustizia"

Lotta al terrorismo islamico. Si rinsalda l'asse Usa-Gb

"Quando gli Stati Uniti e il Regno Unito sono insieme - dice Obama in una conferenza stampa congiunta alla Casa Bianca con David Cameron - le nostre nazioni sono più sicure e i nostri popoli più prosperi". Il presidente Usa ha definito il Regno Unito uno dei partner più fidati al mondo. "Cameron è un mio amico e tra i più stretti alleati degli Stati Uniti" e "quando lavoriamo insieme le nostre nazioni sono più sicure e nostri popoli più prosperi". I due leader si sono concentrati soprattutto sulla lotta al terrorismo, senza dimenticare altri temi caldi di politica internazionale, dalla Russia all'Iran. "Con Cameron abbiamo la stessa visione del mondo e insieme a tutti i partner impegnati nella lotta al terrorismo - ha assicurato Obama - faremo il possibile per aiutare la Francia a fare giustizia" dopo gli attentati di Parigi.

"Ci troviamo di fronte a una velenosa e fanatica ideologia - ha detto Cameron - che vuole sovvertire una delle maggiori religioni del mondo, l'islam, e creare conflitto, terrore e morte. Con i nostri alleati, l'affronteremo ovunque essa apparirà". Usa e Regno Unito daranno vita a un nuovo gruppo di lavoro per stroncare l'avanzata del terrorismo. Gruppo che lavorerà per identificare e contrastare la minaccia nei propri Paesi, imparando dalle esperienze altrui.

La sfida al terrorismo può essere rafforzata anche su internet. Stati Uniti e Gran Bretagna stanno dialogando con i giganti informatici affinché gli inquirenti possano individuare e rintracciare presunti terroristi nei social media, senza invadere la privacy degli utenti (ma come?). Gli Usa, ha assicurato il presidente, hanno la capacità di fare questo lavoro in maniera legale.

Cameron è molto preoccupato dopo la tragedia di Parigi."Ci sono serie minacce nei confronti del nostro Paese", ma il terrorismo sarà combattuto "ovunque esso sia". Obama si è soffermato anche sull'Isis, contro cui è guerra aperta. "Non si combatte solo con le armi: occorre dar voce al mondo musulmano moderato". Il presidente Usa ha sottolineato di non considerare "una minaccia esistenziale" il diffondersi di un estremismo sempre più violento. "Sarà sconfitto", assicurato, respingendo l’ipotesi che un’invasione della Siria avrebbe scongiurato gli attentati di Parigi.

Altro capitolo importante di cui i due leader hanno discusso: i rapporti tesi con Mosca dopo la crisi con l'Ucraina e l'occupazione della Crimea. "Siamo d’accordo con la Gran Bretagna - ha detto Obama - a mantenere sanzioni forti sulla Russia".

Infine i rapporti con l’Iran per il suo programma nucleare. Adottare nuove sanzioni contro Teheran in questa fase sarebbe controproducente. I due leader ne sono convinti. "Sull’Iran - ha detto Cameron - confermiano il nostro impegno ad impedirgli di sviluppare armi nucleari e la strada migliore da perseguire al momento è creare margini affinché il negoziato abbia successo. Non dobbiamo imporre nuove sanzioni ora". Sulla stessa lunghezza d’onda Obama che ha definito inappropriato, al momento, un giro di vite su Teheran.

E si spinge oltre, dicendo di essere pronto a porre il veto ad una eventuale legge del Congresso per nuove sanzioni all’Iran mentre sono in corso i negoziati.

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