Il capo dei Mossos a processo: rischia 15 anni per sedizione

Dopo gli scontri di Barcellona tra la Guardia Civil e gli indipendentisti catalani adesso scatta la resa dei conti tra Madrid e i Mossos d'Esquadra

Il capo dei Mossos a processo: rischia 15 anni per sedizione

Dopo gli scontri di Barcellona tra la Guardia Civil e gli indipendentisti catalani adesso scatta la resa dei conti tra Madrid e i Mossos d'Esquadra accustai di non aver mosso un dito per fermare il referendum. E così il capo dei Mossos d'Esquadra, Josep-Luis Tapero, è finito in Tribunale dove verrà ascoltato dai giudici e dovrà difendersi dalle accuse di sedizione. A quanto pare il capo dei Mossos farà alcune dichiarazioni spontanee per spiegare il suo operato durante gli scontri di piazza. Di fatto la procura ha accusa Trapero e l'intendente dei Mossos per non aver predisposto nessuna operazione per allontanare i manifestanti come richiesto proprio dalla Guardia Civil. Davanti ai giudici sono finiti anche i due leader del fronte indipendentista, Jordi Sanchez, presidnete dell'Assemblea Nazionale della Generalitat e Jordi Cuixart leader della Omnium Cultural, associazione in prima linea sul fronte indipendentista. I due si avvarranno della facoltà di non rispondere seguendo così lo schema processuale già adottato dai sindaci catalani secessionisti che sono finiti sotto inchiesta.

Intanto il prefetto spagnolo in Catalogna Enric Millo ha chiesto scusa per le violenze da parte della Guardia Civil: "Ho visto le immagini e so che ci sono persone che hanno ricevuto percosse, spinte, e che c'è ancora una persona in ospedale, posso solo chiedere scusa a nome degli agenti che sono intervenuti".

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