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Choc in palestra: lancia peso da 20 kg sulla testa di un compagno

La vittima è stata colpita alla testa con un peso da 20 kg mentre si stava allenando. L'autore dell'aggressione è stato condannato al carcere

Choc in palestra: lancia peso da 20 kg sulla testa di un compagno

Ha aggredito e ferito un compagno di allenamento con un peso da 20 kg procurandogli "danni psicologici significativi". Con con questa motivazione il giudice australiano John Burns ha condannato a 19 mesi di carcere un 33enne di Roebery (Australia) autore del folle gesto. L'accusato si è difeso sostenendo di aver colpito la vittima "accidentalmente" ma le immagini estratte dalle telecamere di sorveglianza della palestra sconfesserebbero la sua versione dei fatti.

I fatti

La notizia, che nelle ultime ore è rimbalzata sui maggiori quotidiani autraliani, è stata rilanciata anche dal sito Dagospia.com. Stando a quanto riporta la testata curata da Roberto D'Agostino, l'episodio risale allo scorso ottobre, in una palestra alla periferia di Roebery, a sud-est di Darwin, in Australia. Protagonista della vicenda è un 33enne del posto accusato di aver aggreddito e ferito gravemente un compagno di allenamento. Nello specifico l'uomo si sarebbe scagliato contro la vittima con un peso da 20 kg procurandogli un grave trauma cranico, gonfiore al viso e danni psicologici "ancora in corso".

Il video choc

La scena è stata immortalata dalle telecamere di sorveglianza della palestra. Nel video si distingue chiaramente il 33enne, in tenuta sportiva, mentre impugna un peso da 20 kg. Poi si scaglia inspiegabilmente contro un compagno intento ad allenarsi su una panca. Sopraffatta dal dolore, la vittima cede al colpo cadendo riversa sul pavimento. Le immagini successive mostrano il ragazzo agonizzante e con il volto completamente insanguinato. Nei minuti successivi all'aggressione sopraggiungono i soccorritori, allertati proprio dal 33enne, ferito anch'egli a un piede.

La condanna

La vittima ha riportato la frattura del cranio, un taglio al sopracciglio, gonfiore al viso e impatti psicologici "significativi e in corso". Il giudice John Burns ha descritto le azioni di Ryan come "molto pericolose - scrive Dagospia - anche perché i rapporti tra i due uomini erano stati amichevoli" e l’attacco sembrerebbe esser stato sferrato senza alcun motivo. Il 33enne si è giustificato sostenendo che si sia trattato di un "gesto accidentale".

Ma il magistrato non gli ha creduto condannandolo a 19 mesi di carcere.

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