"Ci dica la verità". Le famiglie dei soldati morti contro lo Zar

Dal Cremlino sembrano essersi dimenticati dei morti e degli scomparsi dell'incrociatore Moskva mentre premiano i presunti autori del massacro di Bucha

"Ci dica la verità". Le famiglie dei soldati morti contro lo Zar

È giallo su quanti siano i morti dell'incrociatore Moskva affondato nel mar Nero da un missile della difesa antinavale dell'Ucraina. Dalla Russia non trapelano informazioni e anche i parenti dei marinai a bordo non hanno informazioni in merito ai loro cari. L'affondamento dell'ammiraglia della flotta navale russa da parte degli ucraini è un duro colpo per l'immagine di Vladimir Putin e per la sua propaganda sulla guerra in patria. Per questo motivo il Cremlino ha provato a negare che siano stati gli ucraini ad affondare il Moskva, adducendo le cause a un presunto incendio di munizioni a bordo. Ma ora i parenti dei marinai vogliono avere risposte, vogliono sapere se i loro figli, mariti, genitori sono vivi o sono morti nel mar Nero e alzano la voce contro Putin.

La vicenda ricorda da vicino quanto accaduto al sommergibile Kursk. Era il 2000 e il sommergibile a propulsione nucleare della marina russa era impegnato in una serie di esercitazioni nel mare di Barents. Fu vittima di una reazione a catena di esplosioni, nessuno dei membri dell'equipaggio si salvò. La commissione d'inchiesta stabilirà che a causare l'incidente fu un missile da esercitazioni difettoso ma attorno alla fine del Kursk ci sono ancora molti misteri (e accuse irrisolte), oltre a molti parenti che chiedono giustizia per i loro cari.

Le autorità russe riferiscono che i membri dell'equipaggio sono stati evacuati dalla nave prima che questa affondasse e per dare credito alla loro versione hanno di recente diffuso un video nel quale si vedono i marinai del Moskva schierati a Sebastopoli, in Crimea. Il ministro della Difesa russo spiega che si tratta di un video recente, avvalorando la tesi che le perdite umane siano state ridotte, ma alcuni esperti hanno avanzato dei dubbi sula veridicità temporale del breve video, sostenendo che potrebbe anche essere stato registrato prima dell'affondamento.

"Mio figlio mi ha detto che l'incrociatore era stato colpito da terra, dalla parte ucraina. Un incendio non sarebbe scoppiato senza motivo. Ci sono stati dei morti, dei feriti, altri sono scomparsi. Mio figlio è sopravvissuto e mi ha chiamato quando ha trovato un telefono. Una quarantina di persone sono state uccise", ha detto il genitore di uno dei marinai al Novaya Gazeta Europa, avvalorando la versione russa sulle perdite a bordo. Ma c'è anche chi decide di metterci la faccia e di andare contro il Cremlino. È Dmitry Shkrebets, di Yalta, che al sito Meduza ha denunciato: "È indicato come disperso, è un marinaio di leva che non avrebbe dovuto partecipare a una guerra".

Solo nelle ultime ore dal ministero della Difesa stanno informando i genitori delle vittime del Moskva, la pressione si stava facendo eccessiva attorno al Cremlino.

Ma mentre si temporeggia per dare risposte certe ai parenti dell'equipaggio "fantasma" dell'incrociatore, Vladimir Putin ha avuto modo di conferire l’onorificenza alla 64a brigata di fucilieri motorizzati, quella accusata del massacro di Bucha. Per molti si tratta di una provocazione all'Ucraina e all'Occidente da parte del presidente russo, che pare sia interessato solo a chi ha vinto, non a chi è stato vinto. Loro non sono utili alla sua propaganda.

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