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Cina, lo sfregio di due donne ricche a Xi: in Suv nella Città Proibita

Il gesto clamoroso compiuto dalle due donne ha avuto luogo mentre in Cina procede la campagna del governo contro corruzione e privilegi

Cina, lo sfregio di due donne ricche a Xi: in Suv nella Città Proibita

In Cina è esploso uno scandalo a causa della “bravata” di due donne, entrate con la loro macchina nella Città Proibita, principale attrazione turistica di Pechino nonché area interdetta alle auto private.

Le responsabili del gesto, fa sapere il Corriere della Sera, sarebbero due “eleganti e giovani signore”, che sarebbero entrate nella residenza storica degli imperatori a bordo di un Suv Mercedes, per parcheggiarlo poi davanti alla Porta della Suprema Armonia, uno degli ingressi più grandi e riccamente decorati del complesso architettonico.

Le donne, precisa il quotidiano milanese, avrebbero quindi preso a scattarsi fotografie per immortalare la loro violazione delle regole vigenti circa l’accesso alla zona monumentale e, non contente, avrebbero persino pubblicato sui principali social in uso in Cina le immagini incriminate.

In base alla ricostruzione dell’accaduto fatta dallo stesso giornale, le due si sarebbero recate presso il sito storico lo scorso lunedì, giorno di chiusura al pubblico del palazzo imperiale, in quanto invitate a un evento ufficiale. Tuttavia, non sarebbe stato ancora chiarito come le stesse siano riuscite a varcare in Suv l’ingresso dell’area.

Lo sfregio alle norme che vietano l’ingresso di veicoli privati nella Città Proibita, riporta la testata di via Solferino, ha immediatamente costretto le autorità preposte alla censura a rimuovere da Weibo, l’equivalente locale di Twitter, le foto dello scandalo.

La sortita delle due donne ha contestualmente indotto i funzionari pubblici preposti alla tutela del bene storico pechinese, afferma il CorSera, a scusarsi pubblicamente per l’omessa vigilanza.

Contro la trovata delle giovani benestanti si è di conseguenza scagliato il People's Daily, organo di stampa del Partito comunista di Cina, che ha tuonato con queste parole, citate dal giornale meneghino, contro lo sfregio alla sacralità della Città Proibita: “In base alla legge, i cittadini sono tutti uguali. Nessuno deve avere il privilegio di mettere in atto iniziative simili”.

Il Corriere della Sera ha infine rimarcato che il gesto clamoroso compiuto dalle due donne in Suv si è consumato proprio mentre infuria la campagna del governo Xi Jinping contro la corruzione e i privilegi.

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