Fa discutere l'assoluzione a San Francisco di Jose Ines Garcia Zarate, 45enne messicano - e negli Stati Uniti clandestinamente - accusato di aver ucciso una donna.
"Una sentenza vergognosa", ha stigmatizzato Donald Trump, "Non ci si deve stupire che la gente del nostro Paese sia così arrabbiata con l'immigrazione clandestina".
La 32enne Kate Steinle è morta dopo essere stata colpita alla schiena da un proiettile mentre camminava su un pontile con il padre nel luglio del 2015. Il messicano aveva ammesso di aver sparato il colpo, partito accidentalmente da una pistola che aveva trovato per terra e rimbalzato fino a uccidere la donna. L'arma era stata rubata qualche giorno prima dall'auto di un ranger.
La giuria, dopo diversi giorni di camera di consiglio, ha dato ragione alla difesa, secondo la quale non si era trattato di un atto deliberato, ma di un colpo sparato per errore. Garcia Zarate è quindi stato condannato solo per il possesso illegale dell'arma. Rischia da 16 mesi a tre anni di carcere,
Il caso della Steinle è stato uno dei "cavalli di battaglia" della campagna elettorale di Trump per giustificare la costruzione del muro al confine con il Messico e tagliare i fondi alle cosiddette "città santuario" (quelle offrono ospitalità ai clandestini). Prima dell'omicidio Garcia Zarate era stato deportato in Messico già cinque volte.
Poi era finito in una prigione federale proprio per essere rientrato negli Usa dopo la deportazione. Nel 2015, dopo essere stato trasferito in un carcere di San Francisco con l'accusa di aver venduto marijuana, era poi staro rilasciato perché le accuse contro di lui erano state ritirate.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.