La Russia, oltre alle postazioni dello Stato islamico, bombarda anche alcune fazioni di ribelli. Ciò che indispettisce l'Occidente è chealcuni di questi ribelli sono stati addestrati dalla Cia per destabilizzare il legittimo governo di Bashar Al Assad. Tra questi anche i ribelli di Nour al-Din al-Zenki, coinvolti nel rapimento di Greta Ramelli e Vanessa Marzullo, e finanziati da americani e sauditi.
Ora 41 gruppi ribelli hanno promesso guerra a Vladimir Putin. Tra questi anche i qaedisti di Al Nusra e gli islamisti di Ansar al-Sham, il gruppo salafita finanziato da Arabia Saudita e Qatar. L’obiettivo di queste forze è quello di infliggere, come si legge nel comunicato da loro diramato, una "cocente sconfitta" alle truppe di Assad e a quelle russe che sono scese in campo al loro fianco.
Nel comunicato inoltre si legge: "Questa nuova realtà impone in particolare ai Paesi della regione e ai suoi alleati di accelerare la formazione di un’alleanza regionale per fronteggiare l’alleanza russo-iraniana che occupa la Siria". Un riferimento nemmeno troppo velato a quelli Stati in prima linea nel finanziare qaedisti e ribelli, ovvero Turchia e Arabia Saudita.
Nel frattempo, come hanno riferito l'agenzia Ria Novosti e alcune fonti israeliane, la diplomazia russa continua a tessere nuove alleanze.
Una delegazione militare russa, guidata dal vice capo dello Stato maggiore, il generale Nicolai Bogdanovsky, ha infatti raggiunto Tel Aviv per confrontarsi con gli omologhi israeliani e coordinare le azioni in Siria.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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