Guerra in Ucraina

"Combattono come nell'Ottocento". Ecco l'errore dei russi

L'analisi del generale Paolo Capitini, della scuola sottufficiali dell’Esercito di Viterbo, un militare che ha vissuto diverse missioni all’estero

"Combattono come nell'Ottocento". Ecco l'errore dei russi

L’esercito russo non riesce a sfondare in Ucraina, nonostante abbia dalla sua parte il favore dei pronostici. La sensazione è che si proceda con il freno a mano in un conflitto che, almeno inizialmente, nelle intenzioni del presidente della Russia Vladimir Putin doveva durare poco tempo. Le settimane trascorrono veloci e, anche grazie agli aiuti forniti dagli Stati Uniti e dagli altri Paesi d’Europa al presidente Volodymyr Zelensky, la guerra sembra essere in stallo. Le armi fornite agli ucraini dalle nazioni della Nato sanno dando una grossa mano alla resistenza contro l'avanzata dei russi. Lo sostiene il generale Paolo Capitini, della scuola sottufficiali dell’Esercito di Viterbo e con diverse esperienze di missioni militari all’estero, in un’intervista al quotidiano Libero.

“Non si capisce perché la Russia stia operando in questo modo – ha detto il generale – sembra la Prima Guerra Mondiale”. Capitini si meraviglia del fatto che non ci sia un’azione decisiva dell’esercito russo che appena avanza sul territorio ucraino poi decide repentinamente di tornare indietro. Secondo l’ufficiale dell’Esercito italiano il motivo sarebbe da ricercare nella spasmodica volontà del presidente Putin di ottenere successi militari repentini, una tattica che, invece, si sta rivelando fallimentare. Le barricate degli uomini di Zelensky nell'acciaieria Azovstal e il mancato assalto decisivo da parte dei russi sono l’emblema della guerra. Una lentezza nelle decisioni e nel rifornimento delle truppe che sta avvantaggiando l’esercito ucraino.

“Fin dall'inizio è mancato l'effetto sorpresa. La Russia – ha spiegato il generale Capitini – se non ha la sorpresa dalla sua, deve sopperire con la forza. Ma se non accumula sufficiente forza, è in difficoltà. Gli eserciti russi e sovietici del passato erano numericamente superiori all'armata putiniana”. Un altro fattore decisivo è rappresentato dalle armi della Nato consegnate all’esercito ucraino che stanno permettendo al popolo invaso di resistere all’avanzata russa. Su come finirà la guerra, l’ufficiale non se la sente di fare pronostici, ma ha evidenziato come già in passato la Russia ha subito sconfitte pesanti. Basti ricordare quella in Giappone nel 1905. “Questo conflitto – ha concluso Capitini –offrirà occasione di imparare dagli errori e migliorare le proprie capacità.

Accadde anche agli Stati Uniti dopo la sconfitta in Vietnam nel 1973”.

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