Ha ucciso sua figlia per poter guardare la partita in televisione in maniera indisturbata. Sembra che lo abbia ammesso egli stesso.
La condanna inflitta a Niel Smith, un papà neppure quarantenne che era balzato alle cronache in funzione dell'episodio in questione, che è avvenuto nell'estate di due anni fa, è finalmente arrivata. A questi terribili dettagli va aggiunto, come si legge su Il Messaggero, che la povera malcapitata era poco più di una neonata: i mesi di vita erano solo quattro.
Niel Smith, come si può notare sulla foto pubblicata pure da il Mirror, era stato vittima di un incidente che aveva comportato delle conseguenze sul suo cranio. Ma questo aspetto non è rilevante rispetto all'omicidio commesso. Il padre di Hope Sofia ha ricevuto una condanna che lo obbligherà a tracorrere i prossimi tredici anni in penitenziario. La mamma della vittima non è potuta intervenire: si era allontanata dalla sua dimora familiare, quando la piccola ha iniziato a piangere. Tanto è bastato per scatenare l'ira di un uomo che è originario di Birminghan, nel Regno Unito. Gli stessi luoghi in cui si sono svolti questi fatti. Non è servito neppure il monitoraggio compiuto mediante un'app che consentiva alla mamma di avere sempre presenti le condizioni della bambina. Pare che il condannato non riuscisse ad ascoltare l'audio del match proprio a causa delle lacrime della piccola.
Non è la prima volta, purtroppo, che vengono riportati episodi facenti parte di quella che sembra essere divenuta una casistica. Il coma della bambina, che era stata ricoverata nell'ospedale della sua città, è durato qualche mese, ma non c'è stato nulla da fare.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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