È finita davanti alla Corte costituzionale spagnola la corsa per l'indipendenza della Catalogna, costretta a una battuta d'arresto dalla decisione dei giudici, che hanno definito "ricevibile" il ricorso presentato dal governo di Madrid, sospendendo di fatto la mozione del parlamento di Barcellona.
Lunedì l'organo di governo regionale aveva dato ufficialmente il via al processo per l'indipendenza, i cui primi passi sarebbero stati quelli di adottare leggi costituenti e creare un sistema di finanza pubblica e assistenza sociale autonomo. Settandue i voti a favore, su un totale di 135 aventi diritto in aula, convinti della necessità di creare una repubblica "che non si assoggetti alle decisioni del Regno di Spagna".
Immediata la reazione del primo ministro Mariano Rajoy, che aveva parlato di una mossa non costituzionale, prima ancora che a esprimersi fosse la magistratura. Una sessione straordinaria della Consulta, convocata per oggi pomeriggio dopo una riunione del consiglio dei ministri, ha valutato positivamente il ricorso delle autorità madrilene.
Entro cinque mesi dovrà arrivare una risposta definitiva."Il governo della Catalogna andrà avanti - ha commentato il vice-presidente del governo locale, Neus Munte - con quanto contenuto nella risoluzione approvata lunedì dal parlamento catalano".
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