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Corea del Sud, il sistema missilistico THAAD è operativo

Mai utilizzato in combattimento, è un sistema simbolico dato che Pyongyang potrebbe utilizzare altri asset per colpire la Corea del Sud. Cosa teme realmente la Cina.

Corea del Sud, il sistema missilistico THAAD è operativo

Il sistema missilistico Terminal High Altitude Area Defense in Corea del Sud, ha raggiunto la capacità di intercettazione iniziale. E’ quanto confermano in una nota congiunta Washington e Seoul. Il campo da golf Lotte Skyhill Country Club, nella contea rurale a sud-est di Seongju, 130 miglia a sud di Seoul, ospita una batteria THAAD, composta da sei lanciatori montati su camion per 48 intercettori, una unità di controllo del tiro e della comunicazione ed il radar AN / TPY-2. La Cina, questa mattina, ha chiesto la "la sospensione immediata dello scudo antimissile americano Thaad".

Il THAAD

Nessuno sistema missilistico di difesa assicura una schermatura completa. Sono asset concepiti per ridurre la percentuale dei missili in entrata e per garantire la rappresaglia. Il Kinetic Kill del Terminal High Altitude Area Defense o THAAD, è ritenuto in grado di distruggere un missile balistico a medio e corto raggio grazie all’energia cinetica da impatto. Non è mai stato utilizzato in combattimento: è un sistema semplicemente simbolico dato che Pyongyang potrebbe utilizzare altri asset per colpire la Corea del Sud. Il raggio di intercettazione è di 200 km ad un'altitudine operativa di 150 km ed una velocità massima di Mach 8.24. I sistemi THAAD della Lockheed Martin chiudono il cerchio difensivo a protezione dello strato esterno della Corea del Sud, integrandosi ai sistemi Aegis e Patriot già attivi. Il suo raggio di intercettazione è di 120°: un sottomarino, concettualmente, potrebbe lanciare il suo carico da qualsiasi direzione. Per farla breve: radar e lanciatori non possono intercettare una minaccia proveniente da una raggio diverso da quello preimpostato. Dovranno essere nuovamente riposizionati. Se la Corea del Nord lanciasse una manciata di missili convenzionali (sempre dalla direzione sperata), i danni provocati sarebbero accettabili diversamente dalle testate nucleari contro cui il margine di intercettazione, pena conseguenze inaccettabili, dovrebbe raggiungere il 100%. Grado di certezza che non sarà mai possibile raggiungere, tuttavia quando incorporato in un’architettura di difesa, il THAAD incrementa la possibilità di intercettare i missili in entrata (parliamo sempre di una manciata di missili). Per ammorbidire la posizione della Cina, il radar in banda X è posto in modalità di intercettazione terminale.

Il THAAD come l’Aegis Ashore in Europa

Sono dettagli tecnici, sempre meno rilevanti nelle dinamiche politiche internazionali, ma sarebbe opportuno precisare che il THAAD non aumenta esponenzialmente le capacità difensive per contrastare la minaccia missilistica della Corea del Nord. La Corea del Sud dispone di batterie Patriot, schierate in maggior numero rispetto agli intercettori Kinetic Kill del THAAD, oltre a nove cacciatorpediniere in turnazione. Ogni singolo intercettore del Terminal High Altitude Area Defense costa mediamente 11 milioni di dollari, rispetto ai 2,5/4 milioni del Patriot. Il reale vantaggio del THAAD è il radar interoperabile AN-TPY-2 e la sua capacità comando e controllo C2 BMC (Battle Management, and Communications System) delle minacce in arrivo per la migliore soluzione di tiro: PAC-3 MSE, PAC-3, PAC-2, THAAD. L’implementazione del sistema in Corea del Sud è quindi legata alle capacità del radar AN-TPY-2, poiché in grado di rilevare, classificare e tracciare i missili balistici diretti contro il Giappone o altri bersagli nel Pacifico. Un’architettura di difesa missilistica avanzata quindi, simile all’Aegis Ashore in Europa.

Come funziona il radar AN-TPY-2

Quando il radar AN-TPY-2 della Raytheon rileva un missile, acquisisce, traccia e discrimina il grado della minaccia. In modalità avanzata, il radar è posizionato a ridosso di un territorio ostile per acquisire i missili balistici nella fase di salita, subito dopo il lancio. Quando l’AN / TPY-2 viene impiegato in modalità terminale (nel caso della Corea del Sud), il radar rileva, acquisisce, traccia e discrimina i missili balistici nella fase di discesa. Mentre nella modalità avanzata, il radar passa le informazioni critiche al Command and Control Battle Management, in quella terminale si attivano direttamente gli intercettori.

Cosa teme la Cina?

La Cina non teme certamente la capacità di fuoco del THAAD, ne il suo radar AN-TPY-2. Se fosse rivolto verso Pechino, sarebbe in grado di raccogliere dati sulle testate nucleari cinesi, ma soltanto su una piccola porzione del suo territorio. Il governo cinese sembra avere una visione esagerata delle capacità del radar, stimando il suo raggio in oltre 3000 km. Qualora le forze strategiche cinesi lanciassero una attacco di saturazione contro la Corea del Sud, il sistema THAAD non potrebbe fare assolutamente nulla. Considerando che per ogni missile in entrata si lancerebbero due intercettori sui 48/96 disponibili, verrebbero distrutti (ammesso per assurdo che vi sia una percentuale pari al 100% di successo) dai 24 ai 48 missili in fase terminale. Percentuale minima rispetto alle centinaia di testate che Pechino lancerebbe in un attacco nucleare. La Cina ritiene il radar in banda X come in grado di monitorare i lanci strategici cinesi, ma la griglia di rilevamento statunitense è attiva da tempo. Oltre alle diverse costellazioni satellitari, gli Stati Uniti gestiscono radar a lungo raggio in Qatar ed il PAVE PAWS di Taiwan in grado di monitorare ed esaminare i test missilistici della Cina. In Giappone sono attivi due sistemi radar AN-TPY-2 integrati nella griglia Usa: il primo presso il sito di comunicazione Kyogamisaki nella prefettura di Kyoto ed il secondo, Shariki, nella prefettura di Aomori. L'implementazione in Corea del Sud, quindi, non comporta un miglioramento significativo della capacità degli Stati Uniti di controllare i test missilistici cinesi. Il THAAD è concepito per intercettare una manciata di missili in arrivo, non per contrastarne centinaia in fase terminale.

Quel sistema, militarmente irrilevante per Pechino, rappresenta un’incognita politica per la nuova Cina in ascesa e per i suoi confezionati interessi fondamentali, così come sta avvenendo nel contestato Mar Cinese Meridionale. La Corea del Sud è vista come un nuovo attore regionale che non riconosce l’armoniosa espansione della Cina. La prima vittima del THAAD potrebbe essere quell'interdipendenza economica che lega proprio la Corea del Sud alla Cina.

Pechino, teme la nuova unità d’intenti regionale culminata nel sistema antimissile condiviso e quel sistema virtuale di sicurezza collettiva.

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