Coronavirus

Germania, sussidi a tempo record mentre in Italia l'Inps va in tilt

Nel Land di Berlino da venerdì scorso sono state lavorate 100mila richieste per i sussidi di lavoratori autonomi e piccoli imprenditori per un totale di 1,4 miliardi di euro: "Il bonifico arriva a pochi giorni dalla presentazione della domanda"

Germania, sussidi a tempo record mentre in Italia l'Inps va in tilt

La burocrazia messa da parte per affrontare l’emergenza. Nel Land di Berlino, ai lavoratori autonomi e alle micro imprese servono pochi requisiti oltre la residenza per ottenere un bonus da migliaia di euro che nel giro di pochi giorni viene accreditato sul conto corrente.

Nessun limite di reddito per accedere, nessun sito in tilt. È la ricetta tedesca per permettere ad aziende e partite iva di sopravvivere alla paralisi economica. "Sabato scorso mi sono messo in coda sul portale dell’Investitionsbank di Berlino e davanti a me c’erano 250mila persone", ci racconta Roberto, piccolo imprenditore italiano nel settore dell’abbigliamento trapiantato nella capitale tedesca e costretto a chiudere temporaneamente l'attività a causa delle misure imposte dal governo per contenere la diffusione del virus.

"Dal portale – continua – vieni aggiornato via mail sullo stato di avanzamento della fila e lunedì ho potuto presentare la mia domanda". "L’unico requisito per accedere al sussidio è quello di avere la residenza, nel caso dei lavoratori autonomi, o la sede legale, nel caso delle aziende, nel territorio del Land", spiega Roberto. "Si parte – continua - da una base di 5 mila euro, e c’è la possibilità di richiederne ulteriori 9mila, fino ad un massimo di 15mila euro per le aziende che hanno da 6 a 10 dipendenti". Un mix di fondi locali e federali messi in campo per sostenere l’economia.

"Dopo 24 ore dalla presentazione della domanda, l’importo, nel mio caso 10mila euro, è stato accreditato direttamente sul conto corrente della società, e questo ci ha permesso di far fronte a tutte quelle spese che altrimenti non avremmo potuto sostenere", conclude. Stesse modalità, come scrive Repubblica, anche per gli autonomi e i freelance, con la differenza che, diversamente dalle attività di cui è stata disposta la chiusura, bisogna autocertificare di aver subito una diminuzione del fatturato a causa dell'emergenza coronavirus.

Da venerdì scorso "sono stati già accreditati 900 milioni di euro a favore di oltre 100mila lavoratori autonomi e microimprenditori", si legge sul portale dell’Investittionsbank di Berlino, che informa che entro la giornata di oggi la cifra arriverà a 1,4 miliardi. "Ciò significa che gli imprenditori che si sono ritrovati in situazioni di emergenza a causa dell'epidemia di coronavirus riceveranno gli aiuti di Stato in tempi più rapidi che in qualsiasi altro Land della Germania", spiega Jürgen Allerkamp, presidente del consiglio di amministrazione dell'IBB.

"In nessun'altra regione d'Europa si potrebbero trasferire somme di denaro così elevate a così tanti imprenditori, lavoratori autonomi e liberi professionisti in soli tre giorni lavorativi", continua Allerkamp nel resoconto pubblicato sul sito della banca, ringraziando "tutti i dipendenti che hanno reso possibile tutto ciò lavorando giorno e notte negli ultimi giorni e nelle ultime settimane". Insomma, nonostante anche il portale dell’IBB, come era prevedibile, sia stato preso d’assalto come quello dell’Inps, qui è filato tutto senza intoppi.

Non solo. Alle aziende è stato già restituito anche l’anticipo dell’Iva. "Lo abbiamo pagato lo scorso dicembre, e ci hanno mandato indietro l’intero importo di 680 euro", riferisce l’imprenditore italiano. "Sempre per quanto riguarda l’Iva – aggiunge - le scadenze fiscali di marzo ed aprile sono state posticipate alla fine dell’anno 2020".

Commenti